Il progetto di legge fu presentato dal ministro dellInterno Minghetti nella seduta parlamentare del 13 marzo 1861. Ecco cosa disse.
I l moto nazionale dindipendenza e di unificazione ha per sempre annullata la personalità politica degli antichi Stati e noi dobbiamo fare tale opera che nulla possa mettere a repentaglio la nostra unità. Ma lunità politica comporta necessariamente lunità amministrativa? Quelle tendenze, quelle abitudini, quegli interessi che si erano stabiliti intorno ai vari Stati dItalia, si possono distruggere? Unificato tutto ciò che è sostanziale (la politica, le armi, la finanza, la legislazione), la parte amministrativa non può sussistere con quella varietà che si adatta allindole diversa dei popoli e alle loro presenti usanze? Io credo di sì e credo che limporre subito e dovunque le identiche forme e i medesimi regolamenti recherebbe gravi inconvenienti, senza corrispondente profitto. Eppure questa varietà non può lasciarsi alle singole Province perché sarebbe un ritornare al periodo di maggiore divisione italiana e nuocerebbe a quella meravigliosa concordia con cui gli Italiani pronunciarono che soltanto in uno Stato unico potevano trovare la forza, la prosperità, la durevole pace.
La Regione invece, quale noi la concepiamo, potrà essere accetta tanto da coloro che vedono in essa una naturale varietà destinata a conservarsi, tanto da quanti vagheggiano come fine anche lunificazione amministrativa ma che non possono chiudere gli occhi sulle difficoltà che questa improvvisa unificazione incontrerebbe. La Regione ha il vantaggio di fondarsi sopra uno stato di fatto abituale e quindi di poterne essere o la conferma nei giusti termini o il più acconcio temperamento e un mezzo di transizione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.