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Domani Federer contro Nadal è il tennis più bello che ci sia

Lea Pericoli

Domenica il mondo del tennis si fermerà per assistere al «Wonder Match» tra Roger Federer e Rafael Nadal. Il celebre Centrale diventerà palcoscenico della finale più attesa tra il Re di Wimbledon, tre volte vincitore del torneo, e un «Matador».
Il sorprendente campione spagnolo, nel quale io ho creduto fin dall’inizio, ce l’ha fatta. Ne ero certa fin dalla sua vittoria al Roland Garros, come avrete letto sul nostro Giornale, mentre molti soloni del tennis giuravano che la pochezza dei mezzi tecnici dello spagnolo non gli avrebbe concesso spazio nel tempio del tennis. Invece, come io speravo, Nadal è cresciuto. Ha superato ogni ostacolo. Ha approfittato del sole ed ha imparato a convivere con l’umidità. Anche ieri c’è stato un ritardo di due ore per pioggia. Alla fine ha confermato il mio pronostico e quello di Manolo Santana vincitore a Wimbledon nel 1966. Ma c’è di più. Ad ogni turno il suo tennis è migliorato. Della straordinaria condizione fisica è superfluo parlare. Il povero Baghdatis ha opposto ogni resistenza possibile, ma è stato spazzato via da un Tornado per 6-1, 7-5, 6-3.
Dal canto suo Roger Federer in 77 minuti ha travolto Jonas Bjorkman, coraggioso svedese che a 34 anni era arrivato faticosamente in semifinale. Il detentore del titolo ha vinto per 6-2, 6-0, 6-2. Nell’era moderna un solo match, tra gli ultimi quattro giocatori del Torneo, era stato più breve. Accadde quando in 74 minuti Ilie Nastase batté Orantes. Guardando la «partita che non c’era» mi sono venute in mente le esibizioni della Troupe di Kramer. Quando i grandi professionisti giravano il mondo per deliziare il pubblico con il loro miglior tennis. Se succedeva che uno fosse poco in forma, l’avversario faceva in modo di dargli una mano, in nome dello spettacolo. E quando c’erano tanti soldi in palio, loro ufficiosamente se li dividevano, al di là del risultato. Inconsapevolmente ieri ho atteso che Federer si impietosisse per regalare qualche briciola, ma non è stato così. Senza sudare, con i suoi gesti sublimi, il campione del mondo si è limitato ad impartire al rivale una lezione di bel gioco.
Che cosa accadrà domenica? È difficile dirlo. Roger Federer è una divinità scesa dal cielo per confermare le antiche regole di un nobile sport. Nadal è un grande protagonista, atleta formidabile che alla prestanza fisica aggiunge il tocco magico. È l’attore che coinvolge e travolge. È un interprete formidabile pieno di fuoco e teatralità.


Detto per inciso, oggi si disputerà la finale femminile tra Mauresmo ed Henin.

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