Domenica 22 marzo 2009

È durata un soffio l’illusione della Roma di non uscire sconfitta in una delle partite più difficili della sua storia, contro la Juventus ieri all’Olimpico. È durata quella manciata di minuti trascorsi tra il gol dell’1-1 di «cenerentolo» Loria (dopo il vantaggio bianconero nel primo tempo con Iaquinta) e il tap-in di testa ancora di Iaquinta che ha riportato avanti gli uomini di Ranieri. Che hanno poi dilagato approfittando delle spaventose assenze dei giallorossi (undici uomini mancanti tra squalifiche e infortuni più o meno gravi), segnando ancora con Mellberg e con Nedved e fissando alla fine il risultato sull’1-4.
Un risultato che resta negli annali come una brutta ferita, ma che solo uno sciocco o un illuso può ritenere umiliante viste le condizioni in cui Spalletti ha dovuto comporre squadra e panchina per una sfida impossibile. E ora la Roma è costretta a sperare che oggi il Genoa (in casa contro l’Udinese) e la Fiorentina (in casa contro il Siena) non scavino un divario troppo ampio nella corsa al quarto posto.

Per gli inguaribili ottimisti due piccole buone notizie: la pausa per le nazionali che garantirà al tecnico toscano quindici giorni di riposo, la possibilità di recuperare gli squalificati e qualche infortunato in vista di Roma-Bologna del 5 aprile; e la favola di Loria, il giocatore più contestato, sfortunato e depresso della sua stagione, che ha vissuto il primo momento di gloria in giallorosso: sei minuti da eroe non salvano una stagione ma valgono un bel sorriso in una serata nera.

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