Confermato: le primarie si terranno il 29 gennaio. Nessuno slittamento di una settimana, come ventilato da Ds e Margherita. Scelta strategica, quella presa dallUnione: sperano così di fare bingo, di favorire laffluenza al voto dei milanesi andando a rimorchio di una domenica ecologica. Tentativo con tanto davvertenza delle segreterie cittadine dellUnione che «ogni candidato (per correre deve presentare minimo 1.800 firme entro il 20 dicembre) si deve impegnare sul programma dellUnione». Avviso di chi cerca di vendere quelle del 29 gennaio come fossero delle primarie serie, salvo poi on line svelare la verità: «Si vuole fare del 29 gennaio una festa nazional-popolare di investitura e di autocelebrazione». Di chi? Be di Bruno Ferrante, naturalmente. Che spera di correre senza programmi elettorale per evitare gli eventuali diktat di Rifondazione.
Prova che la candidatura dellex prefetto è stata «una scelta politica di basso profilo, pericolosa, che una volta di più rivela linadeguatezza delle persone che hanno gestito lopposizione a Milano in questi anni» sostiene Alberto Biraghi dellufficio stampa dei gruppi dopposizione a Palazzo Marino. Opinione che cala su una giornata spesa da Ferrante per incontrare quelli di «Milano06»: appuntamento con «apprezzamenti» ma senza la certezza - per Ferrante - di avere il voto terzista.Domenica 29 gennaio urne dellUlivo aperte Per candidarsi servono più di 1.800 firme
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