Via Domenichino, arrivano i Nas

Claudia Passa

Erano in 185 nella moschea-scantinato di via Domenichino 8 quando polizia, carabinieri e Asl hanno deciso di fare una «visita» a sorpresa. Decisamente troppi per un magazzino adibito a luogo di culto, da tempo oggetto di denuncia da parte dei cittadini e degli esponenti istituzionali del centro storico. E così, dopo le ennesime tensioni, è intervenuto il sottosegretario alla Salute Cesare Cursi, che dopo aver passato in rassegna gli esposti dei residenti e le numerose interpellanze di An in I municpio e in Campidoglio, ha deciso di allertare i carabinieri dei Nas.
La tensione è alle stelle, e già nelle prossime ore il «bubbone» potrebbe esplodere. Anche perché le interrogazioni - che segnalavano le problematiche igienico-sanitarie e quelle legate alla destinazione d’uso dello scantinato - sono ancora senza risposta. E a via Giulia, in Campidoglio come anche al ministero cominciano a chiedersi chi potrebbe essere chiamato a rispondere se nella «moschea» dovesse accadere qualcosa. «Ho chiesto ai Nas di intervenire - spiega Cursi -. È ora di far luce su due aspetti molto delicati. Da una parte la sicurezza della struttura, che non avrebbe l’abitabilità; e su questo punto dovrebbero intervenire il Comune o il municipio. Sembra poi che al locale manchino anche i requisiti igienico-sanitari. È necessaria una verifica ed eventualmente una denuncia, anche a tutela di chi frequenta la struttura».

I consiglieri di An Marco Marsilio e Federico Mollicone (promotori delle interpellanze), dal canto loro assicurano: «Continueremo con i residenti a prestare attenzione a ciò che accade in via Domenichino: non è un problema religioso, ma di legalità. È necessario lo sgombero di un magazzino usato impropriamente».

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