È di grande interesse per tutti, credenti e no, il libro Lardimento di Stefano Zurlo, cronista giudiziario presso questo quotidiano nonché autore tv (Rizzoli, pagg. 200, euro 9,20) e dedicato alla figura di don Carlo Gnocchi, popolarissima, e sconosciuta. Popolarissima perché coloro che conobbero il grande prete milanese videro in lui un grande esempio di fede e di impegno sociale. Sconosciuta, perché laver vissuto in un periodo tabù (letà fascista) in cui avere rapporti con il regime era obbligatorio per chiunque volesse agire nel sociale ha gettato su di lui unombra ingiusta.
Non che ci siano state condanne: eroe di guerra, visse linferno di Nikolaevka, vero imprenditore della carità, però fu assistente della gioventù fascista, e poi quel libretto che intendeva cristianizzare il Duce, via... Il libro di Zurlo ci restituisce don Gnocchi nella pura passione che animò la sua vita: Gesù Cristo. Una passione non come quella degli eroi, ma come quella degli uomini normali, e quindi deboli, ma decisi a dare spazio alle cose che contano.
Il fascino di questo libro sta soprattutto nella nettezza e nella credibilità dellipotesi con cui affronta una figura così complessa. In altre parole, la fede (questa cosa che molti ritengono astratta) diventa la chiave per capire un uomo perfino nei suoi sbagli: che spesso, nel caso di don Gnocchi, non sono sbagli ma semplice obbedienza alle circostanze. Prima preoccupazione di tutta lazione di don Gnocchi fu leducazione dei giovani e la lotta a quellignoranza di sé - che è la vera ignoranza - di cui il prete constatava lazione devastante, anche tra i cattolici praticanti, fin da prima della guerra. Il cattolico fascista era un cattolico borghese, tutto forma ma senza vera coscienza. Tuttavia, don Carlo sarebbe passato volentieri per il fascista che non era, se questo gli avesse permesso di raggiungere tanti giovani pieni di interrogativi. E tanti giovani incontrò: anche nella tragedia. Lesperienza della guerra moltiplicò le energie del prete, che avrebbe dato vita, negli anni seguenti, a una delle più straordinarie opere cattoliche dellepoca moderna.
Ho sempre apprezzato la posizione che don Gnocchi sostenne nella polemica con padre Gemelli, fondatore dellUniversità Cattolica: per te, gli disse andandosene per sempre, educare significa «metter dentro», per me significa «tirar fuori».
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