Il «don Matteo» dell’Appio ancora in azione

Un prete che si lancia all’inseguimento di un ladro non è una roba che si vede tutti i giorni. Sembra piuttosto la scena di un film. Anzi, di una fiction. E infatti i presenti hanno subito pensato a «Don Matteo». Solo che al posto di Terence Hill nei panni del prete questa volta c’era un sacerdote vero e proprio. Protagonista del singolare episodio, il vice parroco della chiesa Ognissanti, Graziano Bonfitto. «Ma quale Don Matteo e Don Matteo - ribatte il giovane sacerdote al limite dell’imbarazzo - io non ho fatto nulla di speciale». Stare sotto la luce dei riflettori sembra proprio che non gli piaccia. «La mia è stata una reazione spontanea, qualsiasi altra persona avrebbe fatto lo stesso al mio posto» insiste con l’umiltà tipica degli eroi, lui che per eroe proprio non vuol passare.
«Stavamo posizionando uno striscione all’esterno della chiesa per pubblicizzare la raccolta di sangue che si terrà da noi domenica prossima - racconta il sacerdote - quando una signora ha attraversato la strada gridando di essere appena stata rapinata». Siamo sull’Appia Nuova, a due passi da piazza Re di Roma. Allertato dalle urla della donna, il prete dai riflessi pronti si guarda intorno e vede un uomo correre facendosi largo tra la gente che intasa il marciapiede. «Allora mi sono messo a correre anch’io senza pensarci un istante - racconta -. Mi è venuto naturale. Era la cosa giusta da fare». Il ladro, un cileno di 64 anni, quando si è accorto di avere il prete dietro ha provato ad accelerare.
«Era un tipo alto e slanciato - dice il vice-parroco. Per poco non mi seminava ed è merito di un ragazzo alla guida di un furgone che mi ha fatto salire a bordo con lui se poi lo abbiamo riacciuffato».
L’aiuto è sembrato quasi piovere dal cielo. «Lo abbiamo raggiunto all’interno del parcheggio sotterraneo di un supermercato della zona e alla fine siamo riusciti a bloccarlo» prosegue il sacerdote. Come? Con una mossa degna di un film poliziesco, neanche a dirlo. «Quando l’ho avuto a tiro ho aperto di scatto la portiera del furgone arrestandone la corsa - spiega il Don Matteo de’ noantri con un sorriso impacciato - lo avevo visto fare alla tv e così ci ho provato anch’io».
In seguito il giovane sacerdote ha consegnato il colpevole ai carabinieri della stazione Tuscolana accorsi sul posto. Ma a dirla tutta questa non era la prima volta che si ritrovava ad avere a che fare con una situazione del genere. «Appena un mese fa, sempre qui nel quartiere, ho assistito a una rapina in gioielleria - ci riferisce - e anche in quell’occasione mi sono lanciato all’inseguimento del ladro per provare a fermarlo».

Ammonterebbero dunque già a due gli episodi che lo hanno visto alle prese con il ruolo dell’eroe in abito talare. Tuttavia lui minimizza. Perché Don Matteo, non ci sono dubbi, lo preferisce quando a farlo è Terence Hill.

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