Don Seppia, altro arresto Lo stupore di Bagnasco

In manette l'ex seminarista complice. Il parrocco nelle intercettazioni: "Ne hai uno di 10 anni". Il presidente della Cei: "Dolore inatteso, nulla lo lasciava presagire"

Don Seppia, altro arresto 
Lo stupore di Bagnasco

Genova - Giovani, sempre più «teneri». «Ne hai uno di dieci anni?», chiedeva insistente don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente, a Genova, arrestato venerdì scorso con l’accusa di abuso di minore e cessione di stupefacenti.

Agghiaccianti le intercettazioni. Il prete incalza il suo spacciatore e procacciatore di prede finché non gli arriva una buona notizia: «Sì, trovato... però ancora non c’è», risponde il marocchino. «Quanti anni?», freme il sacerdote «11, 12 forse...» risponde l’altro. E ancora: «Cerca madri drogate con figli piccoli...» il suggerimento. Ieri anche l’interlocutore è finito in manette per induzione alla prostituzione minorile continuata e favoreggiamento: Emanuele Alfano, l’ex seminarista di 41 anni, amico e confidente si stava imbarcando su una nave Msc dove avrebbe fatto il croupier nel casinò di bordo. Sarà sentito oggi nel carcere di Marassi dove è stato rinchiuso. Intanto i carabinieri vanno avanti. E il fango trascina altro fango. Non era infatti solo la canonica della chiesa Santo Spirito il luogo dove don Riccardo Seppia incontrava le sue vittime. Il prete, secondo l’accusa degli investigatori, vedeva i ragazzini anche in appartamenti a Milano, case «prestate» da complici che consegnavano le chiavi degli appartamenti, lasciando via libera al parroco. Ieri è emerso che, proprio nel capoluogo lombardo, due ragazzi di 17 anni di origini straniere ma residenti a Genova hanno ammesso di aver avuto rapporti sessuali con don Riccardo e Alfano in cambio di soldi in appartamenti di conoscenti di don Riccardo e Alfano. L’ammissione è contenuta nel fascicolo trasmesso dalla procura milanese al pm di Genova Stefano Puppo. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Alfano avrebbe pagato uno dei minorenni per consumare rapporti, ma non ci sarebbero state cessioni di droga. Mentre con il secondo avrebbe consumato anche rapporti e lo avrebbe presentato al parroco, per farlo prostituire anche con il sacerdote. Intanto il comandante del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri di Milano che si occupa dell’inchiesta a è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri in procura a Genova.

Ieri al Santuario della Guardia l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei Angelo Bagnasco ha parlato di «dolore inatteso», un «dolore per ogni forma di peccato e di male». Un dolore sconvolgente, perché «improvviso e inatteso» ma soprattutto «perché nulla lo faceva presagire ai nostri occhi».

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