«Don Seppia? Solo troppo affettuoso»

«Non c’è stata induzione alla prostituzione. È stato il ragazzo albanese a contattare don Seppia e non il contrario. Gli ha detto il prezzo ma poi il mio cliente si è tirato indietro». È uno dei passaggi dei motivi del ricorso al Tribunale del riesame che il difensore del sacerdote di Sestri Ponente, l’avvocato Paoli Bonanni, depositerà oggi. La discussione è stata fissata per martedì. «Anche per quanto riguarda la tentata violenza sessuale sul chierichetto - prosegue il legale - si è trattato solo di gesti d’affetto e niente altro. Le offerte di droga, infine, non sono serie e credibili perché fatte in pieno delirio e mai andate a buon fine». Nel corso dell’udienza davanti al tribunale del riesame prevista martedì, l’avvocato Paolo Bonanni, difensore di Don Riccardo Seppia, l’ex parroco di Sestri Ponente accusato di pedofilia e cessione di stupefacenti, chiederà per il suo assistito il trasferimento dal carcere di Sanremo ad una struttura alternativa, ovvero una comunità di recupero, dove l’imputato possa essere seguito e curato. Il legale ha aggiunto che «secondo noi una collocazione in una struttura alternativa alla luce del fatto che gli episodi sono stati ridimensionati, potrebbe essere utile.

Don Seppia ha manifestato ampio rincrescimento per il comportamento amorale che ha tenuto. Riteniamo - ha aggiunto il difensore dell’ex parroco - che questo tipo di comportamento sia dovuto alla dipendenza di sostanze stupefacenti».

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