Mario Camicia
Quando Luke Donald, biondino ventinovenne inglese, ma golfisticamente cresciuto nei college americani, quattro anni fa vinse il suo primo torneo sul Tour statunitense, fu un successo che lasciò un po di amaro in bocca al giovane giocatore di Ryder Cup. In quelloccasione il successo arrivò dopo che la quarta giornata di gioco venne annullata per pioggia e lui, in testa dopo tre giri, apprese la lieta novella negli spogliatoi mentre attendeva il verdetto del comitato del torneo. Stavolta al Mirasol di Palm Beach Gardens in Florida, Luke Donald ha potuto esultare e godere in pieno il successo riportato nellHonda Classic e stringere felice tra le mani il trofeo e i 990mila dollari della prima moneta. Due volte vincitore sul Tour europeo nel 2004 - Scandinavian Masters ed Omega European Masters - vittorie che gli valsero la selezione nella squadra di Ryder, il simpatico e per molti versi carismatico Donald ha trovato in Florida il suo primo successo sul tour americano davanti ad un pubblico per lui ormai quasi di casa - vive appunto in quello Stato - che lo ha sostenuto ed incitato per tutto il torneo e gli ha tributato un vero e proprio trionfo quando sullultimo green dopo un secondo colpo, impeccabile in bandiera, ha chiuso addirittura con un birdie per tagliare il traguardo con due colpi di vantaggio sullaustraliano Geoff Ogilvy. LHonda Classic - 5 milioni 500mila dollari di montepremi - non ha visto forse in campo il meglio del golf mondiale attuale, ma non per questo ha mancato di offrire un buono spettacolo. Campo in perfette condizioni, green superveloci e pieni di pericolosissime ondulazioni hanno reso la vita difficile a chiunque. Basti pensare a Luke Donald che ha vinto con un punteggio di appena undici colpi sotto il par. Al secondo posto, come detto, laustraliano Ogilvy arrivato a Palm Beach con la recente aureola di campione nellAccenture World Match-Play e che ha dimostrato che il successo mondiale gli ha dato ancora più fiducia nelle sue possibilità.
Il tour europeo continua a navigare nei mari dellEstremo Oriente, con montepremi non da favola e qualche sporadico comprimario in campo. Largo dunque agli astri nascenti del golf orientale e così è stato anche in occasione del Singapore Masters, prova valida per il tour europeo, che ha fatto registrare la prima vittoria di un giocatore di casa sul circuito del Vecchio Continente. Onore e merito a Mardan Mamat che ha saputo resistere alla carica, un po tardiva sulle ultime nove buche, del detentore del titolo, il giovane britannico Nick Dougherty. La vittoria ha fruttato al giocatore di Singapore 138mila euro, lassegno più alto da lui mai incassato in carriera e lammissione per i prossimi due anni ai tornei del tour europeo.
Questa settimana: Tour europeo in Cina e Tour americano a casa di Arnold Palmer al Bay Hill di Orlando con in campo anche Tiger Woods.
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