Donald, troppo educato per battere gli altri

Il signor R.B. di Venezia, un po’ irritato e un po’ avvilito, mi ha inviato questa mail.
Le dico subito che io non appartengo alla schiera di quelli che, colpevolmente, delle regole del golf si fanno un baffo. Però io credo che, almeno ogni tanto, nella interpretazione di certe situazioni che maturano sul campo bisognerebbe usare, al là delle possibili sofisticazioni, un corrente buon senso. Quello che, secondo me, non si è usato nei miei confronti. Riassumo. La mia palla è prossima al green, diciamo quattro-cinque metri fuori. Con un ferretto 9 tento l’approccio alla buca e con un bel colpetto mando la mia palla contro l’asta della bandiera. E resta lì, come a galleggiare, tra l’asta e il bordo della buca. Contento come sono, mi avvicino, tolgo l’asta e la palla mi finisce fuori buca di una spanna. La raccolgo perché la considero ovviamente imbucata e invece mi sento dire che devo fare un putt per chiudere la buca. Quindi, in pratica, ho perso un colpo. E insomma, il buon senso dove sta?
Mi spiace, caro amico, ma lei ha avuto troppa fretta.

Dispone infatti la regola 17-4 che «quando una palla del giocatore si ferma contro l’asta della bandiera nella buca e la palla non è imbucata, il giocatore o un’altra persona da lui autorizzata può muovere o rimuovere l’asta della bandiera e se la palla cade nella buca si ritiene che il giocatore abbia imbucato con il suo ultimo colpo; altrimenti la palla, se mossa, deve essere piazzata sul bordo della buca, senza penalità».
Questo è il golf, fatto di virgole rigorose e a volte impietose che vanno subite e accettate nonostante tutto, con il solo proposito di tenerne conto.

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