BergamoUna malattia rara le impedisce di vivere una vita normale, allergica a qualsiasi sostanza chimica Marinella Oberti cinquantadue anni di Bergamo teme per la sua vita. A breve inizieranno dei lavori di ristrutturazione nella palazzina in cui abita insieme al marito e i solventi utilizzati potrebbero esserle letali.
Marinella trascorre le sue giornate chiusa in casa, come una detenuta, limitando i contatti con lesterno, proteggendosi con mascherina e guanti. Persino mangiare può essere pericoloso, i pochi cibi biologici che le sono consentiti costano quanto un pranzo in un ristorante segnalato sulla guida Michelin.
Detersivi rigorosamente banditi, i suoi abiti non possono più trovare collocazione nellarmadio contaminato da profumi e sostanze di cui lei è fortemente intollerante.
Sindrome da sensibilità chimica multipla (M.C.S) è il nome della malattia di cui è affetta Marinella, diagnosticatale nel 2005 dopo più di trentanni di ricerche per capire di cosa soffrisse.
Ora la sua condanna allisolamento è definitiva; per poter leggere un libro, un giornale, una rivista deve far decantare la pubblicazione per giorni sul terrazzo e indossare protezioni. Nemmeno la televisione può consolarla perché col tempo Marinella è diventata anche elettrosensibile.
Dopo lunghe lotte giudiziarie la Corte dappello di Brescia le ha riconosciuto la malattia a causa della quale oggi è invalida al 100%. Il suo problema ora però potrebbe trasformarsi in dramma. Nella palazzina in cui i coniugi abitano in città, a giorni inizieranno i lavori di ristrutturazione che Marinella era riuscita a sospendere temporaneamente impugnando davanti al giudice del tribunale di Bergamo la delibera condominiale.
Gli interventi programmati mettono in serio pericolo la sua vita. Lultimo termine è però scaduto lo scorso 31 agosto, da un momento allaltro sarà aperto il cantiere e per la signora Oberti potrebbe iniziare un incubo.
Marinella è consapevole dessere una vicina di casa scomoda, forse anche per questo ha ricevuto dal proprietario lo sfratto. Le valigie sono pronte, ma non riesce a trovare una sistemazione idonea per le sue condizioni di salute.
Servirebbe una casa unifamiliare proprio per evitare contrasti e liti coi condomini, un edificio realizzato almeno da 15-20 anni (tempo necessario per neutralizzare gli effetti chimici delle sostanze utilizzate nella costruzione) e lontano da negozi e fabbriche.
Marinella è disposta a cambiare città , a trasferirsi ovunque anche se ciò comporterebbe per il marito la perdita del lavoro, ma la sua vita vale questo sacrificio. È una donna combattiva, determinata, se non dovesse trovare una casa adatta alla sua situazione promette di andare a vivere in automobile sostando davanti a Palazzo Frizzoni, sede del comune.
Lamministrazione in realtà le ha proposto qualche soluzione abitativa, risultata però inadatta.
Marinella non chiede soldi, ma il diritto di vivere dignitosamente un'esistenza già sacrificata da una malattia degenerativa che le impedisce persino di abbracciare le persone che ama.
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