Cronache

Donna Franca, vera regina che sa di datteri e caramello

Sono stato, era doveroso farlo, al Vinitaly, a Verona e devo dire che, dopo aver criticato tante volte le edizioni passate, questa volta gli aspetti positivi sono stati molto di più di quelli negativi. Sono arrivato senza code dall'autostrada fino al parcheggio dirimpetto al quartiere fieristico per cui alle undici e trenta (mi ero preregistrato) ero già in Fiera. Non c'era una grande folla, né al mattino né al pomeriggio e, soprattutto, mi pare che il pubblico fosse composto da professionisti: per carità! Non ho nulla contro i privati che vanno a curiosare per scoprire qualche nuovo vino in prima persona, però troppo spesso essi si soffermano a parlare in maniera poco costruttiva facendo perdere del tempo agli espositori e a chi è in attesa. La prima tappa è stata nello stand della Florio-Duca di Salaparuta: parlerò più diffusamente della storia e delle recenti strategie di questa grande e storica azienda siciliana quando vi racconterò della cena organizzata alla Grixia. Vi basti sapere che è stato presentato a Verona il nuovo Marsala Ambra chiamato Donna Franca: questo vino ha 15 anni di legno e il 9% di zucchero, sa di datteri e di caramello con il fondo amaro tipico di questa sostanza; grande, grandissimo equilibrio. la presenza di una bellissima ragazza sicula in costume ottocentesco certamente ha ammorbidito il mio proverbiale (e a volte eccessivamente pignolesco) senso critico ma ancor di più sono servite le intelligenti notazioni gustative del direttore generale nonché responsabile tecnico Carlo Casavecchia e la garbata accoglienza della signora Laporta; con essi abbiamo fissato per Ottobre una degustazione verticale di vecchie annate di Marsala Florio (spero di risalire all'Ottocento!!). A proposito, se siete interessati a ricevere i programmi di questi eventi, iscrivetevi alla mia mailing list (info@petrellivini.it). Un'altra sosta estremamente interessante l'ho fatta da un produttore sloveno: un tipo un po' bislacco che fa esperimenti: ho bevuto un Sivi Pinot (Pinot Grigio) del 2004, lasciato a macerare sulle bucce per diversi giorni, di grande struttura e ampiezza. Poi un piccolo produttore di Vermentino di Gallura e Cannonau: un po' cari; vedremo di trattare e tirare sul prezzo... Poi... Poi una sorpresa che non vi svelo: è una sorpresa dedicata a coloro che amano i begli oggetti e li amano ancora di più se costano un prezzo ragionevole! E ancora Dolcetto di Dogliani (ci risiamo! Ma è il mio preferito!). Padre e figlia: persone per bene, prezzi equilibrati e vini di diversa tipologia, dal più semplice al più complesso. Mi ero anche prenotato per la degustazione di Chianti Classico: ne ho assaggiati diversi; poi ho optato per una mia vecchia conoscenza e sono andato a parlargli nel suo box dove ho assaggiato la gamma completa con le ultime novità, fra cui un « ex-Chianti» cioè un vino prodotto anche con uve a bacca bianca che non sono più ammesse dal disciplinare: vino gradevolissimo, fresco, fragrante e a costo veramente contenuto. Poi piccola sosta da Rabino che mi ha offerto qualche grissino e due fettine di ottimo salame della Langa; da lui ho assaggiato l' Arneis 2006, corretto e gradevole; dal suo compagno di stand, Fenocchio, il Barolo Bussia 2003 che avevo già ricevuto ma non ancora degustato: ricco e potente ma di notevole e inaspettata eleganza, considerata l'annata; c'era anche in visita l'amico Giancarlo Rocca (Azienda Agricola Ronchi) che fa un buon Barbaresco morbido e moderno. Non potevo non salutare Alvaro Pecorari (Lis Neris): grandi vini friulani! Mi lusinga, inoltre, il fatto che trovi sempre un po' di tempo da dedicarmi in mezzo a quella bolgia (5000 visitatori in cinque giorni!!). Anche lui mi ha promesso una verticale di cinque/ sei annate di un suo vino (e io spero che sia il Pinot Grigio Gris!). Ho terminato con Mocavero di Arnesano, provincia di Lecce, il paese di mio padre.

Questa azienda produce vini con i grandi vitigni del Salento: Negroamaro, Malvasia Nera e Primitivo; non è neppure il caso di parlarne, dato l'appeal di cui godono oggigiorno. Affamato e assetato ho ripreso la via del ritorno: giornata impegnativa ma fruttuosa!

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