Politica

Donna-ombra sempre pronta a proteggerlo

da Agrigento

Antonella Conserva, di origine pugliese, 33 anni, è da sempre l'ombra di Mario Alessi. Donna soggiogata dall'uomo, fin da quando hanno deciso, otto anni fa, di andare a vivere assieme. Alessi, che aveva lasciato da poco tempo la moglie e due figli, conobbe a Parma Antonella. I due si frequentarono, poi si innamorarono. Lei è descritta come una persona schiva, di poche parole, senza troppa voglia di lavorare. Con i parenti a San Biagio Platani, non aveva mai legato fino in fondo. Anche per questo motivo i rapporti erano freddi, soprattutto con la sorella di Mario e con il fratello Antonino.
Antonella arrivò a San Biagio Platani per la prima volta nel 2000. Fu Mario che volle che la sua nuova compagna lo seguisse nel paese d'origine. Voleva presentargli la mamma e i familiari, almeno quelli con cui andava d'accordo. E poi, voleva far conoscere a tutti il figlio avuto da quella donna solo qualche settimana prima. Ma solo pochi giorni dopo il loro arrivo nel paese, Mario Alessi finì nei guai. Venne accusato di violenza sessuale da una giovane del luogo che si era appartata con il suo fidanzato, un carabiniere. Il militare venne legato a un palo della luce dallo stesso Alessi, che violentò la ragazza. I due giovani denunciarono quella violenza, ma anche allora, in soccorso di Mario Alessi, intervenne proprio Antonella Conserva che fornì agli inquirenti un alibi per salvare il compagno.
Sembrava che il peggio per i due fosse passato, ma ad incriminare Mario Alessi fu il suo Dna. Antonella non si arrese, continuò ad affermare che il marito la sera della violenza sessuale era con lei, ma i giudici non credettero alla sua versione. E per la donna cominciò un calvario. Si stabilì dalla suocera per accudire il figlio ammalato e per restare accanto al suo uomo, rinchiuso nel carcere di Agrigento. Una situazione che le stava stretta. Al punto da recarsi dal sindaco di San Biagio Platani per chiedere un aiuto economico, soprattutto per curare il piccolo cagionevole di salute. Il Comune intervenne con un contributo.
Antonella intanto aspettò il suo compagno, docile e speranzosa. Anche quando la magistratura condannò Alessi lasciandolo dietro le sbarre. Ma solo per pochi mesi. Appena uscito dal carcere i due decisero di ritornare a Parma. Mario trovò lavoro come muratore. Lei, invece, dovendo accudire il figlio, si arrangiava svolgendo dei lavori saltuari. Difficile sbarcare il lunario anche in una provincia ricca come quella di Parma.
Antonella, l’ombra dell’assassino di un bimbo innocente, rimane sempre accanto al suo uomo. Lo asseconda, lo copre con le sue bugie. Anche dopo le accuse dei giudici parmensi, è sempre lei a intervenire in difesa del suo uomo. Ha fornito ai magistrati un alibi, ma neppure stavolta è riuscita nel suo intento.

Anzi, anche lei è finita nei guai.

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