Riscontri «tecnici e scientifici» ma soprattutto alcuni effetti personali della vittima trovati a casa di uno dei balordi, hanno consentito alla polizia di arrestare in soli tre giorni i presunti autori della brutale aggressione a una giovane commessa. La donna, sorpresa in un parcheggio, è stata per quattro ore in balia dei suoi aguzzini che lhanno malmenata, derubata e violentata. Si tratta di due cognati di 20 e 28 anni, il primo con pregiudizi specifici, il secondo agli arresti domiciliari per una serie di reati tra i quali tentato omicidio.
Molto soddisfatto dunque il capo della mobile Vittorio Rizzi, che ha sottolineato come in questi ultimi mesi siano stati risolti tutti i casi di stupro, e Alessandra Simone, dirigente della sezione «fasce deboli». Anche se in conferenza stampa sono stati molto parchi di notizie circa le modalità dellidentificazione. «Linchiesta non è ancora chiusa, dobbiamo aspettare la convalida del fermo da parte del magistrato». Ma quanto raccontato è sufficiente per capire la notte da incubo passata dalla povera ragazza.
Un incubo iniziato martedì 21 verso le 20.30 al parcheggio della fermata Bisceglie dove la commessa, 30 anni, era arrivata per prendere la sua auto, dopo aver chiuso il negozio. Quando si china per aprire la vettura, sente un grosso coltello alla gola, viene scaraventata sui sedili posteriori della sua auto con uno dei balordi che le si siede a fianco, mentre il complice si mette alla guida. La portano in giro per la città, almeno quattro ore, la picchiano, la derubano dei pochi soldi in borsa, si fanno consegnare il bancomat con cui prelevano 500 euro. Poi la violenza, da parte di uno dei due.
Ma non sono ancora soddisfatti. La povera ragazza cerca di convincere i due a liberarla. «Sono solo una commessa, che volete ancora da me?». Facendo scattare nella mente dei due lidea di fare bottino pieno. Si fanno portare al negozio, la costringono ad aprire, rubano i mille euro di incasso, quindi mettono parte delle merce in due sacchi. Ma poi li lasciano lì, perché troppo voluminosi, legano la ragazza e se ne vanno. La commessa riesce a liberarsi verso le 4 del mattino e chiama il 113.
Gli investigatori ritrovano lauto della vittima e anche lHonda Transalp rubata dai due qualche giorno prima e usata per raggiungere il parcheggio. Esaminano i filmati delle zone in cui sono passati, analizzano quanto trovato, impronte, capelli, qualsiasi traccia di sostanza organica. E risalgono a Claudio Strangi, 28 anni, agli arresti domiciliari (per tentato omicidio, reati contro la persona e il patrimonio) in via Creta 17. Luomo ha due figli con unaltra donna e attualmente convive con la seconda compagna, sorella del complice, Francesco Cannaò, 20 anni, con a carico numerose denunce anche per reati a sfondo sessuale, padre di una bimba di 2 anni, che abita con il suocero in via Molinette a Corsico. A casa di uno dei due vengono ritrovati alcuni oggetti della vittima.
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