«Per la donna è terribile Io non la userò mai»

«Questa crociata è una cavolata infinita. È un modo di ammazzare il bambino come un altro, del resto all’interno della 194 sono previste le diverse modalità». Bruno Mozzanega, ginecologo alla clinica ostetrica universitaria di Padova, disapprova questo polverone sollevato attorno alla Ru486. Nonostante sia un cattolico e obiettore di coscienza.
Da ginecologo consiglierebbe alle sue pazienti la pillola abortiva o l’aborto chirurgico?
«Per il bambino è preferibile il metodo chimico. Per la donna, invece, usare la Ru credo sia un’esperienza terribile. È un’angoscia che dura tre giorni. E se dopo l’assunzione della pillola, a bambino vivo, lei dovesse cambiare idea, non può più fermare la mano del medico».
Perché?
«Il farmaco glielo fa morire, lei deve solo aspettare. E assistere alla morte in progressione del proprio figlio è terrificante».
Ma il metodo chimico è più pericoloso del tradizionale?
«Sono segnalati 29 decessi che però sembrano essere legati non all’utilizzo della Ru ma al misoprostol».
Il farmaco che serve per l’espulsione del feto?
«Dato per via vaginale, deprime le difese immunitarie e può favorire un’infezione. Con grossi impegni per il servizio sanitario».
Quindi l’aborto chimico può diventare antieconomico nonostante il costo dei farmaci non superi i 100 euro?
«C’è la degenza di tre giorni, poi va verificato che l’utero sia vuoto, ci sono i controlli successivi per evitare infiammazione. Insomma, l’aborto chirurgico è più definitivo e sicuro per la donna».
La Chiesa invita all’obiezione.
«Nel mio reparto clinica ostetrica universitaria di Padova, su 15 medici solo uno pratica aborti. E per noi obiettori non cambia nulla».
Aumenteranno gli aborti con la Ru486?
«Non credo. Se viene applicata secondo i canoni della 194 non c’è il turn over, sono letti occupati e dunque non possono aumentare più di tanto».
Teme deviazioni?
«C’è il rischio della banalizzazione. Si può avere la sensazione che l’aborto diventi più facile, anche se non credo sarà così: la morte in diretta del proprio figlio è una cosa drammatica. In compenso gli aborti clandestini continueranno a crescere indisturbati».
E che farmaco viene usato?
«Il misoprostol. Basta questo per fare l’aborto casalingo con un indice di successo del 95%».
Ma anche questo farmaco va somministrato in ospedale dopo la Ru.
«Dovrebbe, in realtà è una prostaglandina efficace per la terapia gastrica e si vende in farmacia come Cytotec.

Però funziona bene come abortivo se usato entro la nona settimana di gravidanza».
Dunque la Ru non è necessaria per l’aborto chimico?
«Fa morire il bambino. Ma se si usa solo il misoprostol non cambia niente. Il bambino sparisce lo stesso».

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