«Il doping? Consentiamolo ai professionisti dello sport, attori speciali di uno spettacolo speciale, colpiamo invece gli sportivi dilettanti»: così Giovanni Spinosa, magistrato esperto delle vicende di doping, secondo il quale il commercio dei medicinali proibiti è controllato dalla mafia. Sbagliato anche spettacolarizzare le retate: gli assi pescati in fallo diventano involontari testimonial a disposizione della malavita.
E Rogge, presidente del Cio, ripete: a Torino 2006 niente manette per eventuali dopati, anche se la legge italiana lo impone.
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