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La doppia morale di Ambra e della sinistra: "Toccate la vita privata del Cav, ma non la mia"

Ambra pizzicata abbracciata con un altro uomo. Lo scoop esce su Chi. E i soloni della sinistra gridano allo scandalo. Il Fatto: "Se sei distante dal pensiero dominante berlusconiano, scatta la rappresaglia". Ma è la solita doppia morale. Perché le stesse regole non valgono per il Cav?

La doppia morale di Ambra e della sinistra: 
"Toccate la vita privata del Cav, ma non la mia"

E' la solita doppia morale dei soloni della sinistra. Se i riflettori e i teleobiettivi dei guardoni sono puntati sulle mura patrizie di Silvio Berlusconi va tutto bene. Se, invece, ad essere pizzicato è uno di loro, allora si grida alla violazione della privacy: "La vita privata non si tocca!".

Questa volta è stato uno scoop su Ambra Angiolini pubblicato da Alfonso Signorini a scatenare l'indignazione dell'intellighenzia rossa che ha prontamente accusato il direttore di Chi di vendicarsi dell'attrice perché era stata ospitata da Michele Santoro ad Annozero. Vanity Fair ha subito raccolto il piagnisteo dell'Angiolini ferita per dare contro al bruto Signorini: "Ti trovi in copertina, con foto paparazzate e l'insinuazione che hai una storia con un altro. Che non è il tuo compagno e il padre dei tuoi figli". La copertina di Chi, Ambra se l'è guadagnata proprio perché era stata pizzicata tra le braccia del collega Pier Giorgio Bellocchio. I soliti paparazzi, il solito servizio. Niente di ché. Su certi servizi il settimanale di Signorini ci campa. Amori che nascono e amori che finiscono: Chi non è né National GeographicFamiglia cristiana.

Eppure qualcosa non va. La copertina di Chi manda su tutte le furie certi soloni della sinistra che si lanciano a difendere l'ex starlette di Non è la Rai. "Se hai fatto un percorso distante dal pensiero dominante berlusconiano - scriveva il Fatto - se poi sei scesa in piazza contro il 'puttanaio' dell’inquilino di Palazzo Chigi, se poi ti sei esposta ad Annozero contro il carrierismo a colpi di prostituzione, allora scatta la rappresaglia". Insomma uno scoop sulle effusioni amorose dell'Angiolini su un marciapiedi del centro di Roma si trasforma nella ghiotta occasione per un'invettiva anti Cav. "Mi viene da ridere - ribatte Signorini - al pensiero che Ambra, considerata fino a qualche anno fa emblema della tv trash formato lolita, possa essere diventata d'un tratto idona della sinistra, semplicemente perché si è presentata in un programma di sinistra a parlare male di Berlusconi". Ad Annozero la Angiolini aveva detto: "Ormai sembra che tutto si debba chiedere a Berlusconi. La società si ammala per questo motivo". Alla sinistra basta davvero così poco (un film di Ozpetek e un sermone da Santoro) per trasformarla in una icona intoccabile? Pare proprio di sì.

Da mesi villa San Martino, la residenza privata del Cavaliere, è sotto i riflettori della procura milanese e della stampa di sinistra. "Quello che sarebbe successo tra le mura di Arcore ci è stato raccontato in ogni dettaglio fino alla nausea - spiega il direttore di Chi - nessuno ha trovato niente da ridire, pur su un caso di palese violazione della privacy". Ora, invece, per Ambra il Fatto conia addirittura il "metodo Signorini". "Per quale ragione quel che un'attrice fa sul marciapiede del centro di Roma davanti agli occhi di tutti diventa per questi signori d'un tratto impubblicabile? - si chiede Signorini - Ficcare in casa degli altri sì e guardare quel che succede alla luce del solo no?".

Francesco Renga parla di "sciacalli". Ce l'ha con la redazione di Chi. Il Fatto accusa Signorini di pubblicare le notizie che gli fanno comodo.

E' la solita doppia morale della sinistra cui da tempo - purtroppo - siamo abituati.

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