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Il dossier con i possibili partner è sul tavolo del numero uno. Lingotto al bivio: meglio consolidare un’alleanza in corso oppure cambiare strategia? Fiat, Marchionne stringe sul nuovo accordo

Sono in molti a bussare alla porta del gruppo di Torino. Uno studio analizza alcune ipotesi. Spunta il nome della cinese Chery. L’ad a Nanchino per i 10 anni di Iveco sotto la Muraglia

Il dossier con i possibili partner è sul tavolo del numero uno. Lingotto al bivio: meglio consolidare un’alleanza in corso oppure cambiare strategia? Fiat, Marchionne stringe sul nuovo accordo

Pierluigi Bonora

da Milano

Per la Fiat si preannuncia un periodo caldo sul fronte industriale. E non solo per i difficili rapporti con il governo («il Lingotto - ha detto ieri il ministro del Welfare, Roberto Maroni - non sembra interessato al decreto anti-esuberi e noi non possiamo costringerli»). Nelle prossime settimane, infatti, l’amministratore delegato Sergio Marchionne potrebbe stringere i tempi sul nuovo accordo. Il mercato si interroga su quale tra i produttori rivali la casa italiana potrebbe condividere in futuro piattaforme o componenti. Tra i vari nomi, secondo lo studio di un osservatore, ci sarebbero con Ford, Psa Peugeot Citroën e Tata - già alleati di Fiat Auto - anche Mercedes, Renault e Volkswagen. Ma si fa anche il nome della cinese Chery, che attraverso Fiat potrebbe allargare il proprio orizzonte su nuovi mercati. Torino, in questo caso, avrebbe anche modo di ricevere componenti a basso costo.
Marchionne, in pratica, potrebbe decidere di cercare nuove intese mirate con gli attuali partner, la cui affidabilità non è messa in discussione. E questa, secondo l’osservatore, sarebbe la scelta più logica. Ma, come sottolineato dallo stesso top manager, sono tanti a corteggiare in questo momento la Fiat. Quindi, l’effetto sorpresa non è da scartare.
Al centro dell’attenzione, in particolare, sono le piattaforme che hanno dato origine alla Grande Punto e alla Stilo. Quest’ultima, tra l’altro, potrebbe non comprendere la futura Alfa 149 per la quale Mirafiori starebbe valutando la «promozione» al pianale della 159.
L’analisi, di cui il Giornale è entrato in possesso, guarda soprattutto ai nuovi modelli che i concorrenti della Fiat hanno pianificato. E visto che la parola d’ordine comune è abbattere i costi tramite le sinergie industriali, le opportunità per Marchionne non mancano. «Un modo per valorizzare ulteriormente il marchio - leggiamo nello studio - è far leva sulla piattaforma della Grande Punto, da cui nasceranno anche le nuove Lancia Ypsilon (2009) e Idea (2011). Possibile partner potrebbe essere chi prevede una nuova piattaforma per i prossimi 2-4 anni». È il caso di Tata con l’utilitaria Indica (design italiano), ma anche della Citroën C3 annunciata fra tre anni. Ford, invece, se sarà soddisfatta della joint venture polacca con Torino, per le future Fusion (2008-2009) e Fiesta (2010) potrebbe bussare in via Nizza unendo al mazzo anche la consociata Mazda. Da non dimenticare è poi il gruppo Volkswagen con Polo e Seat Ibiza, attese rispettivamente nel 2008 e nel 2009, «anche se i tedeschi - spiega l’analisi - cercano di sviluppare internamente le proprie piattaforme». Crescendo di segmento, lo studio evidenzia come «Renault realizzerà nel 2008 la Mégane su un pianale nuovo e lo stesso farà probabilmente Peugeot per la 308. Torino, a questo proposito, potrebbe beneficiare delle loro piattaforme. Se invece la Fiat cercasse un alleato con cui sviluppare una novità da lanciare nel 2011-2012, i pretendenti sarebbero da ricercare tra chi ha presentato modelli nel 2004. Scartata Opel, reduce dal divorzio con il Lingotto, i nomi sono quelli di Ford (Focus) e Mercedes (Classe A)».
Tempo di anniversari, infine, per la Fiat.

Insieme a Paolo Monferino, numero uno di Iveco, Marchionne parteciperà domani, a Nanchino, alle celebrazioni del decennale del produttore di camion in Cina. In Brasile, invece, il presidente Luca di Montezemolo è intervenuto alla festa per i 30 anni di attività del gruppo automobilistico.

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