Dottoressa stuprata a Bari, i pm vogliono impugnare scarcerazione

La procura di Bari pensa di impugnare l'ordinanza con cui il tribunale ha scarcerato lo stupratore della dottoressa perché la denuncia è arrivata troppo tardi

Dottoressa stuprata a Bari, i pm vogliono impugnare scarcerazione

Dopo il caso della dottoressa violentata a Bari e dello stupratore libero perché la denuncia è arrivata troppo tardi, la procura sta valutando la possibilità di ricorrere presso la Corte di Cassazione contro la scarcerazione dell'uomo.

Il 51enne, M.Z., di Acquaviva delle Fonti, è accusato di aver aggredito e violentato una dottoressa del capoluogo pugliese mentre quest'ultima era impegnata nel servizio di guardia medica. Ma la donna ha presentato una denuncia nove mesi dopo per vergogna, quando il codice prevede un massimo di sei mesi per rivolgersi alle autorità in caso di stupro. All'uomo sono stati concessi quindi i domiciliari con braccialetto elettronico per il solo reato di stalking.

Gli atti persecutori denunciati dalla vittima e accertati dalle indagini della Procura di Bari sarebbero iniziati nell'ottobre 2016 e avrebbero costretto nei mesi successivi la dottoressa a cambiare tre diverse sedi di lavoro fino a quando, temendo per la propria incolumità, ha deciso, nel settembre scorso, di presentare denuncia.

Il 51enne si era invaghito della dottoressa e aveva iniziato a perseguitarla con messaggi e telefonate per più di anno, arrivando, secondo quanto denunciato, a violentarla nell'ambulatorio dove prestava servizio come guardia medica e a minacciarla di morte.

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