Doveva essere la sua ultima missione

Doveva essere la sua ultima missione

Il sergente Massimiliano Ramadù 33 anni era nato a Velletri, vicino Roma. Prima di trasferirsi a Torino aveva vissuto a Cisterna di Latina fino al luglio scorso, con i suoi genitori, Cesare Ramadù e Laura Massimiliani, insieme ai due fratelli gemelli, Franco e Carlo. Doveva essere l’ultima missione per Massimiliano che era già stato in passato a Kabul e Nassirya. Aveva deciso di mettere su famiglia. «Non voleva partire - ha raccontato lo zio Luciano - ma alla fine mancavano i volontari e il 24 aprile è partito». Anna Maria Pittelli, la moglie, cerca di allontanare il dolore ripetendo: «Ora mi chiama, e mi dice che è tutto a posto» chiusa nel suo appartamento di via Collina dei Pini, a Cisterna di Latina, sconvolta e in stato di choc.

Aveva sentito il marito domenica sera, solo un attimo, via Skype, giusto il tempo per essere rassicurata con un: «Sto bene, tutto a posto, ci sentiamo». «Massimiliano era uno sportivo, una persona solare», ricorda il cugino della mamma, oggi portavoce della famiglia, Luciano Massimiani. Luciano racconta che Massimiliano amava il suo lavoro. Si era sposato con Annamaria in Calabria nello stesso anno in cui era arrivato per lui il trasferimento a Torino. Quando è partito per l’Afghanistan, lei è tornata a vivere a Cisterna. Chiusi nel silenzio anche i genitori, Cesare Ramadù e Laura Massimiani. Il loro appartamento di via Paliani è presidiato da carabinieri e militari: il papà ha avuto un malore ed è stato necessario l’intervento di un’ambulanza.

«Se ne vanno sempre i migliori, i cattivi non muoiono mai», hanno sfogato così la rabbia e la disperazione per la perdita i suoi commilitoni.

Da Torino, seconda patria del giovane alpino, anche altre testimonianze: Dino Rinetti e Silvia Zandon, proprietari dell’abitazione nella quale Massimiliano viveva con Annamaria, lo ricordano senza riuscire a trattenere le lacrime: «Era come un figlio, non è possibile. Gli avevamo affittato l’appartamento qui accanto lo scorso giugno e a luglio si erano sposati. Erano due bei ragazzi, siamo sconvolti».

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