tranche. Queste le linee-guida per che il Financial Stability Board presieduto da Mario Draghi, ha elaborato per il summit di Pittsburgh. Saranno le autorità nazionali a vigilare sul rispetto delle indicazioni del vertice per quanto riguarda i compensi dei banchieri.
Il compito di tracciare una cornice sulla «questione compensi» era stato affidato al Fsb dai Venti a conclusione del vertice di Londra, nella primavera scorsa. «Il sistema finanziario e lindustria bancaria sono ora completamente diversi rispetto a qualche mese fa, grazie a provvedimenti che sono intervenuti a sanare alcune lacune - dice Draghi - ma resta ancora molto da fare». Il governatore ha fornito alcuni esempi dei miglioramenti approvati, quali nuovi standard di gestione del rischio. Ma resta ancora da intervenire in quattro aree: capitale, liquidità, gestione rischi; remunerazioni; rinforzamento della resistenza dei mercati finanziari; azzardo morale.
Ovviamente, afferma Draghi in una conferenza stampa dopo la conclusione del summit, per la crisi «non si può puntare il dito contro un solo colpevole». Tuttavia il governatore di Bankitalia aggiunge che «la crisi ha dimostrato che il vecchio sistema ha fallito».
E allora, come intervenire? Il documento di sei pagine sui compensi elaborato dal Financial Stability Board si suddivide in cinque aree e prevede che nel fissare le retribuzioni dei banchieri vengano tenute in considerazione alcune variabili, con particolare attenzione al «costo e alla quantità del capitale necessario per sostenere i rischi presi». Il Fsb ritiene che «una performance negativa dellazienda dovrebbe tradursi in una considerevole contrazione del compenso variabile». Per i senior manager «una quota sostanziale dei compensi, fra il 40% e il 60% dovrebbe essere variabile» e legata alla performance individuale, alla performance della divisione e della società nel suo complesso.
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