da Roma
Due questioni segnano il primo giorno di Mario Draghi alla Banca dItalia. Una è operativa: la consultazione delle carte in base alle quali la Vigilanza ha bocciato, nei giorni scorsi, lOpa di Unipol su Bnl. Venerdì, infatti, arrivano da Bologna le controdeduzioni della compagnia. La seconda è diplomatica: festeggiare, seppure in forma molto misurata, lingresso a palazzo Koch, oppure no? Lultima questione è stata risolta in maniera british: il neo Governatore è arrivato in via Nazionale poco dopo le otto del mattino, ha incontrato i tre componenti del Direttorio - Vincenzo Desario, Pierluigi Ciocca, Antonio Finocchiaro - e ha brevemente salutato qualche funzionario generale. Poi in studio, e al lavoro fino a sera inoltrata (salvo una capatina a casa per il lunch). Tutto qui.
Sul caso Unipol-Bnl Draghi si muove con prudente pragmatismo. Difficilmente sarà sconfessato il primo parere firmato dalla Vigilanza e dal direttore generale (in quel momento reggente) Desario. Tuttavia bisogna valutare con attenzione che cosa dirà Unipol. E non è escluso che il Governatore veda presto il presidente Pierluigi Stefanini, per discutere la questione: lagenda di Draghi si va riempiendo ora dopo ora, e di molti impegni.
Fra questi, lapplicazione della nuova legge sul risparmio, che prevede una gestione collegiale della Banca da parte del Direttorio. La riunione del Consiglio superiore, che affronterà la questione, è fissata per il 26 gennaio. Poco prima (si parla del 24) o poco dopo dovrebbe tenersi lattesa riunione del Cicr, il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, a cui parteciperanno i presidenti delle principali autorità di controllo (Bankitalia, Consob, Antitrust). In quelloccasione, il ministro dellEconomia Giulio Tremonti dovrebbe dire la sua sulla redistribuzione dei compiti di vigilanza fra le diverse authority.
Non mancano, poi, le questioni interne. Draghi è stato accolto in via Nazionale da una salva di comunicati sindacali in cui si chiede, fra laltro, la «ripresa di normali relazioni» e il ritiro del ricorso presentato dallex Governatore Fazio «per sostenere linaudito diritto a modificare unilateralmente gli accordi sindacali».
Di tuttaltro tono i benvenuti del mondo bancario, da Maurizio Sella a Corrado Passera. «Draghi sarà un fattore chiave di successo», ha detto lamministratore delegato di Intesa.
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