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Draghi al governo: "Le misure della lettera importanti e coraggiose"

Il governatore di Bankitalia considera la lettera un passo importante ma invita ad attuare subito le riforme. Tra le proposte Ici e Iva

Draghi al governo:  "Le misure della lettera importanti e coraggiose"

Prima di sbarcare alla Bce, il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi spara le sue ultime cartucce. Alcune a salve, altre meno. Intervenendo alla Giornata mondiale del risparmio, Draghi ha espresso soddisfazione per la lettera di intenti del governo italiano alla Ue. "E' un passo importante, contiene un piano di riforme organiche dell’economia". Adesso occorre però "farle con rapidità e con concretezza".

E proprio sulla lettera, il portavoce della commissione Ue, Olivier Bailly ha precisato: "Non abbiamo ancora avuto la lettera dell’Italia ma siamo fiduciosi che la riceveremo entro al fine del giorno". Lo scopo della missiva, ha spiegato, "è soprattutto di ripristinare la fiducia nell’economia italiana e ripristinare la fiducia dei mercati e degli investitori. Bruxelles attende una lista di proposte concrete molto dettagliata e un calendario chiaro per la loro attuazione".

Sulla lettera, si è espresso anche il sottosegretario Gianni Letta che considera positive le parole di Draghi perché "ha detto che è un passo importante, perché c’è un piano organico di riforme che può garantire la ripresa e la crescita del paese". E poi Letta ha precisato che è necessario fare qualche piccolo ritocco.

Il prossimo presidente della Bce ha parlato della situazione economica italiana e ha dichiarato: "Termino il mandato in una fase drammatica e confusa sul piano nazionale ma la gravità e la confusione non devono farci dimenticare i punti di forza; il primo di essi è il capo dello Stato che desidero ringraziare personalmente come cittadino e istituzionalmente a nome della Banca d’Italia. Egli è punto di riferimento e di ispirazione".

Dopo l'encomio nei confronti di Napolitano, Draghi pressa il governo affinché faccia scelte coraggiose e agisca con rapidità. Il piano di riforme portato dal governo all’Unione europea dovrà tutelare le fasce più deboli, perché saranno interventi "coraggiosi" e quindi di forte impatto, ha sottolineato Draghi, il quale poi ha fornito il suo parere sulle cause che hanno portato alla crisi economica: "L’Italia che non aveva nulla da rimproverarsi sulle ragioni della crisi è stata travolta per le sue debolezze strutturali al punto da trovarsi essa stessa ragione della crisi generale".

E la chiave per uscire da questa impasse, per Draghi, risiede nell'Italia stessa. "Bisogna riconoscere i propri nodi e non sperare negli altri. Bisogna affidarsi a se stessi per salvarsi in Europa. Un rilancio duraturo della crescita sostenibile passa soprattutto per le riforme strutturali da tempo invocate, in larga parte condivise ma tuttora inattuate".

E la proposta di Draghi è basata sul fatto che è necessario "elevare la concorrenza nei mercati e nei prodotti, in particolare nei servizi; costruire un contesto amministrativo e regolatorio più favorevole alle attività d’impresa; sospingere l’accumulazione di capitale fisico e umano; innalzare i livelli di partecipazione al mercato del lavoro".

Tra i temi da affrontare, per Draghi, c'è quello della "composizione del prelievo fiscale", la quale "può essere modificata, trasferendone il peso dalle imposte e dai contributi che gravano sul lavoro e sull'attività produttiva all'imposizione sulla proprietà e sul consumo". Insomma, Ici e Iva.
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