Si dice spesso che i figli prendano il testimone dai padri. Ed Henry Surtees lo aveva fatto volentieri, pilota come papà John (campione del mondo sia in F1, con la Ferrari nel 1964, che nel motociclismo, per 7 volte negli anni 50).
Henry e John (nella foto) giravano spesso assieme, agganciavano la monoposto con cui Henry avrebbe corso allautomobile di famiglia, prima di partire in direzione delle piste. «Sono orgoglioso di lui, e contento che non abbia scelto le moto: troppo pericolose» ripeteva John. Parlava per esperienza, anche se lincidente che aveva rischiato di ucciderlo era avvenuto in auto: rimediò la frattura del bacino, la lesione della spina dorsale. Ma tutto sommato gli andò bene, era il 1965.
Il sogno di una famiglia bicampione si è invece tragicamente interrotto ieri. Henry, 18 anni, correva nella F2, la categoria concorrente della GP2, tanto voluta da Mosley come palestra per i futuri piloti di F1. A Brand Hatch, Henry ha visto uscire di pista lauto di Jack Clarke (figlio di un altro pilota di F1, Julian Bailey, alla guida di Lotus e Tyrrell alla fine degli anni 80: e poi si parla di coincidenze...) ma non ha avuto il tempo di evitare il pneumatico della vettura distrutta che, staccatosi, gli è piombato direttamente sulla testa spezzandogli il collo.
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