«Un dramma della solitudine che dobbiamo combattere con più coesione»

E come dopo ogni delitto di questo genere si torna a parlare di disagio mentale e a discutere dei provvedimenti che sarebbero necessari per evitare certe tragedie. Per il sindaco Gianni Alemano il matricidio avvenuto in via Boccea è «un evento tragico che coinvolge tutta la nostra città». «Un dramma della solitudine - dice - che dobbiamo combattere con una maggiore coesione sociale e potenziando tutte le strutture di accoglienza e solidarietà, in particolare quelle dedicate al disagio mentale». «Proprio oggi (ieri, ndr) - annuncia Alemanno - l’assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso, in collaborazione con il delegato per le politiche per l’Handicap, Antonio Guidi, ha convocato un incontro con le maggiori associazioni laiche e cattoliche impegnate nel campo delle disabilità mentali, per creare un tavolo permanente e per valorizzare tutte quelle iniziative che possano sostenere quanti si trovano coinvolti in situazioni di difficoltà che spesso rimangono nascoste ed esplodono in gesti come quello accaduto a Boccea».
Per l’assessore Belviso quanto accaduto «è un’ulteriore dimostrazione di come il disagio psichico sia una vera e propria emergenza sociale, che va affrontata con un lavoro e un confronto condiviso con tutte le realtà che operano in questo settore, da quelle sanitarie a quelle sociali e istituzionali».

Il matricidio di ieri, anche secondo Carlo Ciccioli (Pdl), medico psichiatra, vicepresidente della commissione Sanità alla Camera, «è l’ennesima prova dell’assoluta insufficienza delle attuali norme sull’assistenza psichiatrica». «Non si può attendere oltre a superare - spiega - ovviamente in senso positivo, la legislazione prevista dalla 180 che, a distanza di 30 anni, mostra tutti i suoi limiti».

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