Brescia - Lui è ancora ricoverato in gravissime condizioni; loro, gli amici che quella notte l'hanno soccorso in discoteca, ora sono in carcere. La svolta nelle indagini sulla vicenda del diciassettenne brianzolo in coma per aver ingerito almeno una pastiglia di ecstasy, è arrivata stamani all'alba. Sono infatti state eseguite cinque ordinanze di custodia cautelare (nei confronti di 4 minorenni e un maggiorenne) proprio nei confronti di coloro che avrebbero spacciato, quella sera, la terribile droga sintetica. E sono gli stessi amici del ragazzo che ne ha subito le conseguenze. Gli accordi per gli acquisti, 270 euro il prezzo complessivo, erano avvenuti attraverso il telefono cellulare. E non tanto con telefonate, bensì ricorrendo a messaggini e a mms (il messaggio che contiene un'immagine). Nell'mms, infatti, veniva mostrata la pastiglia e in alcuni casi addirittura il catalogo tra cui scegliere la "pasta da calarsi".
C'era poi l'utilizzo di un sistema messanger, in internet, dove poteva chattare, e acquistare droga, una lista esclusiva di persone. Indagini delicate e complesse, anche per il depistaggio attuato dagli amici del ragazzo in coma, nelle prime fasi delle indagini. Le manette sono scattate ai polsi di giovani residenti in provincia di Milano. Uno di loro, nelle ore successive al ricovero, aveva anche confidato, in un'intervista, "il dramma in attesa dei soccorsi, il terrore che l'amico morisse".
In carcere, tra gli altri, anche i due fratelli che erano andati a Desenzano del Garda (Brescia) con l'amico ridotto in coma dall'ecstasy. Dalla Brianza, secondo le indagini, esattamente due settimane fa partì un gruppo di amici e conoscenti che si era spartito una cinquantina di pastiglie di ecstasy. Le pasticche avrebbero dovuto fruttare circa il doppio del costo ai giovanissimi spacciatori. "Chi spacciava - ha spiegato il procuratore capo per i Minorenni, Emilio Quaranta, intervenuto alla conferenza stampa con il sostituto Federico Bisceglia - lo faceva anche per pagarsi la propria droga. Le istituzioni devono fare il possibile per contrastare questo fenomeno, ma l'apporto deve giungere da tutti: dai gestori dei locali, dalle famiglie che devono vigilare su questo sciamare dei ragazzi verso le discoteche". E proprio con riferimento alle discoteche, ha aggiunto: "In questo momento, nei locali del Basso Garda, esiste un'emergenza stupefacenti".
Quaranta ha anche parlato di possibile "adulterazione delle pastiglie", mentre Bisceglia ha auspicato che i giovani arrestati "nell'interrogatorio di garanzia dicano dove sono finite tutte le pastiglie, la quasi totalità della partita, che non è stata ancora trovata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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