Droga, è l’estate della marijuana fai-da-te

Quella 2008 rischia di passare alla storia come l’estate della marijuana fai-da-te. Aumentano, infatti, le iniziative di giovani che coltivano in casa piccole piantagioni di canapa indiana, nei posti più disparati: dalla vasca da bagno, alla terrazza e, persino, dentro l’armadio. I più intraprendenti approfittano anche di giardini, vivai e campi agricoli utilizzati dai «coltivatori» - spesso all’insaputa dei proprietari - per produrre hashish e marijuana. Sono quaranta, solo nell’ultimo periodo, gli arresti effettuati dai carabinieri ai danni di persone per il reato di produzione di sostanza stupefacente e detenzione ai fini di spaccio. Solo nella giornata di domenica, nel corso di tre diverse operazioni dei carabinieri, dieci persone sono finite in cella in flagranza di reato per coltivazione di marijuana e tre piantagioni di canapa indiana nell’Agro romano sono state poste sotto sequestro.
Nel dettaglio, la prima piantagione sequestrata è in una via limitrofa a via Ardeatina, vicino a Pavona, scovata dai carabinieri del nucleo operativo di Castel Gandolfo, impegnati in un servizio di perlustrazione di routine. Stanno, infatti, pattugliando la zona, quando vedono sfrecciare a tutta velocità una moto con a bordo due giovani. Insospettiti da tutta questa fretta, i militari decidono di seguire i due centauri, un idraulico di 30 anni e un cuoco di 38, che imboccano una via sterrata. Qualche minuto più tardi, li sorprendono in flagranza di reato, intenti a irrigare il campo di canapa indiana, la pianta da cui si ottengono, quando vengono lavorati i suoi fiori, hashish e marijuana. Scattano le manette per i due pusher, accusati per coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti. Inoltre, i carabinieri mettono sotto sequestro l’intero campo, composto da una trentina di piante, alte circa due metri e del peso di 28 chilogrammi.
La seconda piantagione di canapa è a Carchitti, piccola frazione del comune di Palestrina. I militari di San Cesareo sorprendono 7 persone coltivatori di cannabis, tra cui 4 donne di varie nazionalità - ucraina, ceca, romena e polacca - intenti a innaffiare circa cento piante. Gli uomini dell’Arma appongono i sigilli, sequestrando l’estesa piantagione, i cui alberano sfiorano i tre metri di altezza per un peso complessivo di 98 chilogrammi. Infine, l’operazione anti-droga sulla Trionfale, dove un romano di 33 anni ha allestito una piccola serra di venti piantine sul terrazzo della sua abitazione, in via Francesco Soave. I militari della stazione Monte Mario hanno accompagnato il pusher romano nelle camere di sicurezza dove rimarrà in attesa di essere sottoposto al rito direttissimo.
«Il motivo più importante di questi coltivatori di cannabis fai-da-te - spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Vittorio Tomasone - è rompere il circuito tradizionale creato dai produttori internazionali, al fine di abbassare i prezzi della droga destinata a un mercato sempre più frammentato».

Parla di formula della canapa indiana ogm (ovvero «geneticamente modificata»), il direttore dell’unità operativa Sert dell’Asl RmC Claudio Leonardi, che spiega: «La concentrazione dei principi attivi è quattro volte superiore rispetto alla canapa tradizionale e i danni per il cervello sono irreversibili».

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