da Roma
I senatori dellUlivo (compresa Anna Serafini la moglie del leader diessino, Piero Fassino) censurano loperato del ministro della Salute Livia Turco e il presidente dellUlivo, la diessina Anna Finocchiaro, si infuria. Per il centrosinistra ieri è stata una giornata piena di scivoloni e di intoppi e le commissioni del Senato si sono rivelate trappole infernali per il gioco delle fragili alleanze di maggioranza.
Con un ordine del giorno votato dallUlivo insieme alla Casa delle libertà la Commissione Sanità di Palazzo Madama ha di fatto bocciato il provvedimento con il quale la Turco aveva corretto la legge sulla droga approvata nella scorsa legislatura dal centrodestra. Il ministro aveva deciso di raddoppiare la dose di cannabis detenibile ad uso personale passandola da 500 milligrammi a un grammo. Una decisione che aveva avuto il plauso della sinistra radicale, comunisti e verdi, suscitando però perplessità anche allinterno della maggioranza. Ed infatti a presentare lodg sono state due senatrici cattoliche della Margherita, le teodem Paola Binetti ed Emanuela Baio Dossi, insieme con Giuseppe Caforio dellItalia dei Valori. Liniziativa nata dunque già allinterno della maggioranza di centrosinistra poi viene votata pure dagli altri esponenti dellUlivo, come sottolinea soddisfatta proprio la Binetti.
«La cosa più bella di oggi è il voto dei senatori Ds: si è astenuto solo il presidente Ignazio Marino», spiega la Binetti, che poi confessa di essere rimasta colpita dalla scelta convinta dei senatori Ds, in particolare di Anna Serafini, moglie del segretario della Quercia. Un altro senatore diessino, Nuccio Iovene, precisa poi di esser uscito di Commissione «per non prendere parte al voto».
Lodg in sostanza accusa la Turco di aver lanciato con quel provvedimento «un segnale ambiguo» ai giovani che sono «i principali consumatori di cannabis» mentre è dovere del governo «tutelare la salute dei cittadini». Il provvedimento viene criticato anche dal punto di vista del consenso perché, si osserva nellodg, prima di vararlo avrebbero dovuto essere consultati almeno il ministro dellIstruzione, Beppe Fioroni, e quello della Famiglia, Rosy Bindi. Dunque lodg «impegna il governo a riesaminare il suddetto decreto, a predisporre azioni finalizzate alla prevenzione delle droghe e ad affrontare globalmente il problema della detenzione di sostanze stupefacenti».
Il primo a protestare per la presa di posizione anti Turco è lo stesso vicepresidente della Commissione, il verde Giampaolo Silvestri che insieme ai rappresentanti dei comunisti e di rifondazione ha votato contro lodg. «La commissione ha votato un odg che censura loperato del ministro Turco» attacca Silvestri e le senatrici di Rifondazione Erminia Emprin e Tiziana Valpiana, che considerano la sconfessione della Turco «un fatto grave».
La censura alla Turco rimbalza subito fuori dalla Commissione e diventa lennesimo motivo di conflitto allinterno della maggioranza scatenando una prova di forza tutta interna alla Quercia. Il presidente dellUlivo in Senato, la diessina Anna Finocchiaro, non ci sta e a sua volta censura loperato delle senatrici teodem «colpevoli» di non averla avvisata. «Lodg non rispecchia le posizioni del gruppo dell'Ulivo, che non si è riunito per discutere questo punto, né dell'Unione». Quella dellodg conclude la Finocchiaro è «uniniziativa fuori luogo». Alla Turco arriva pure la solidarietà di altri due ministri: quello dello Sport, Giovanna Melandri e pure da Barbara Pollastrini, titolare delle Pari opportunità.
La Serafini ammette il voto favorevole allodg ma cerca di gettare acqua sul fuoco: «Sarei molto per sdrammatizzare la cosa - dice la Serafini -. Nessuno ha chiesto il ritiro del decreto. Il mio è un voto in piena sintonia con la Turco». NellUlivo però non la pensano tutti così, tanto che in serata arriva la nota di 40 deputati che esprimono «sconcerto» per il voto del Senato e chiedono chiarimenti.
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