Dubbi sulla sicurezza Oggi il Copasir convoca Letta e De Gennaro

«Cos’è che non ha funzionato» nel dispositivo per la sicurezza del presidente del Consiglio? «Come ha fatto Massimo Tartaglia ad avvicinarsi al premier tanto da colpirlo in pieno volto con una statuetta?». Ma anche: «Perché dopo l’aggressione il presidente del Consiglio non è stato portato via subito da un luogo a rischio?». Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), guidato da Francesco Rutelli, vuole vederci chiaro per comprendere gli eventuali “buchi” nelle misure di protezione a tutela del premier e sentirà oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’intelligence Gianni Letta e il direttore del Dipartimento per l’informazione e la sicurezza Gianni De Gennaro.
Rutelli ha definito l’episodio di piazza Duomo «gravissimo», invitando tutti a fare «un passo indietro prima che sia troppo tardi». Tante le domande che i componenti del Copasir hanno intenzione di rivolgere a Letta e De Gennaro. Il vicepresidente del Copasir, Carmelo Briguglio del Pdl, è convinto che «il gravissimo episodio di cui è rimasto vittima Silvio Berlusconi comprova in modo preoccupante un inadeguato e lacunoso sistema di protezione del presidente del Consiglio». E insiste: «Il fatto dimostra che invece che il lancio di una statuetta si sarebbe potuto verificare, molto agevolmente e senza particolari difese, l’assassinio del capo del governo. Un’eventualità, come abbiamo visto tutt’altro che ipotetica, che coinvolge la sicurezza nazionale del nostro Paese e il livello di efficienza dei nostri servizi d’informazione».
Emanuele Fiano del Pd, che a metà ottobre aveva presentato un’interrogazione urgente sull’allarme attentati al Cavaliere, fa presente come intorno a Berlusconi ci siano tre cerchi di sicurezza: «Quello più diretto intorno alla sua persona, quello un po’ più largo e poi quello che dovrebbe verificare le condizioni della piazza». E allora, ipotizza l’esponente del Pd, «potrebbe darsi che il premier abbia chiesto alla sua cerchia più ristretta di firmare autografi, o di fare eccezioni alle regole stringenti di sicurezza?».


Rutelli ha tenuto a precisare come la responsabilità della sicurezza e protezione del presidente del Consiglio» è stata attribuita all’Aisi (il Servizio interno) dal 19 settembre 2008. Il ministro dell’Interno ha emanato una direttiva il 21 aprile 2009 per definire precisamente le sue competenze.

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