da Milano
Lultimo vero e proprio «stupro di gruppo», il più inquietante negli ultimi anni, resta sicuramente quello che nellaprile del 2004 portò allarresto di dodici giovani tra i 14 e i 16 anni a Concorezzo, nei pressi di Monza. Due operai e dieci studenti vennero chiamati a rispondere di concorso in sequestro di persona, minacce, lesioni, porto abusivo di armi e concorso morale nella violenza sessuale di gruppo. Inizialmente ai danni di una 12enne, la prima a sporgere denuncia. Seguita, a breve distanza, da una sedicenne. Il gruppo veniva manovrato da un adulto, un artigiano di 26 anni con un debole per le adolescenti. I responsabili, tra San Vittore e il carcere minorile Beccaria, finirono in galera. Tre di loro - che non parteciparono direttamente agli stupri, ma neppure fecero nulla per fermare gli amici o denunciare le violenze - sono tuttora ai domiciliari.
Un gruppo decisamente più modesto è quello di cinque romeni (tre maggiorenni e due minori) accusati e condannati per aver violentato una studentessa di 22 anni la notte dello scorso 4 giugno, mentre la ragazza si era appartata con il fidanzato in auto in una strada di campagna in fondo alla via Ripamonti. Nove anni di carcere ai due maggiorenni che stuprarono la ragazza a turno e sette al palo sono le condanne - mitigate dal rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena - inflitte a fine ottobre 2004 ai tre principali protagonisti della violenza.
La città è ancora sotto choc per il primo caso di stupro di gruppo quando, unaltra studentessa milanese, appartatasi in una zona industriale di Pero, al confine con la periferia nord ovest di Milano, viene violentata da due romeni, mentre un terzo complice picchia e deruba il suo fidanzato. Meno di una settimana dopo il primo arresto, quello di un rom ventenne; poco dopo toccherà agli altri due.
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