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Due cugini molto diversi

Lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) è una specie di origine nordamericana. È stato introdotto nel Nord Italia (Piemonte, Liguria e Lombardia) nel secondo dopoguerra. È lungo circa 25 centimetri, e altrettanto misura la sua coda. La sua pelliccia è di colore grigio chiaro. Lo scoiattolo grigio non va in letargo durante l’inverno e trascorre il tempo soprattutto a caccia di cibo come semi e frutta secca, che poi nasconde nelle cavità degli alberi o in buche scavate nel terreno. Ogni roditore può anche disporre di centinaia di rifugi, che poi riesce a riconoscere grazie all’olfatto particolarmente sviluppato e grazie alla sua memoria spaziale eccellente. È una specie piuttosto aggressiva: in alcune zone si è rivelata dannosa per le colture di cereali e frutta a guscio e per le foreste, perché scorteccia gli alberi durante l’inverno. In media lo scoiattolo grigio vive dodici anni. Lo scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) è la specie autoctona, italiana ed europea. La sua pelliccia, come suggerisce il nome, è di colore rossiccio, anche se può presentare sfumature fino al marrone (dal rossiccio a quello più scuro). È lungo circa 25 centimetri, più altri 15-20 centimetri di coda. È un roditore onnivoro, che vive soprattutto sugli alberi. Come il cugino nordamericano non va in letargo, anche se, nei periodi invernali più freddi, specialmente in occasione di nevicate abbondanti, può trascorrere alcuni giorni nascosto. Lo scoiattolo rosso vive in media tre anni (a seconda del cibo disponibile durante l’inverno), anche se alcuni arrivano a vivere il doppio.

È generalmente meno aggressivo rispetto allo scoiattolo grigio.

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