da Milano
Quando è arrivata negli studi di Quelli che il calcio, a metà pomeriggio, tutti la guardavano come se fosse un mostro. Amy Winehouse la drogata. Amy Winehouse la maledetta. E invece è salita sul palco con uno dei suoi tipici vestitini così anni Cinquanta e ha incantato tutti: una Back to black cantata dal vivo con un calore inaudito, una morbidezza dei toni e unagilità nellimprovvisazione che scordiamoceli oggi al tempo della musica di cellophane. E così Amy Winehouse, che poco prima di andare in onda Simona Ventura ha definito «una voce che rimarrà nella storia», ha confermato che come lei non ce nè e che quando si mette in salvo dalla droga e dalle angosce è la miglior cantante soul in circolazione. Certo, ci vuole qualche trucco. E allora i suoi discografici italiani della Universal hanno saputo proteggerla per due giorni, creandole una barriera capace di tenerla al riparo da se stessa e da altre tentazioni. Lei è arrivata venerdì da Monaco, dove agli Mtv European Music Awards aveva duettato con Pete Doherty ma, soprattutto, aveva ricevuto il premio come miglior artista decretato dai suoi colleghi.
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