Leggi il settimanale

Due i «protagonisti» della bravata in autostrada

Sono stati solo due - non tredici come si era ipotizzato in un primo tempo - gli adolescenti protagonisti, nel tardo pomeriggio di sabato, del gioco demenziale sull’autostrada A7 Milano-Genova a Bolzaneto che poteva provocare una strage. I due sedicenni, infatti, avevano attraversato l’autostrada col rischio di farsi travolgere da auto e camion mentre il resto del gruppo li osservava. «È stata una bravata per gioco» commenta, ricostruendo l’accaduto, il comandante della polizia stradale di Sampierdarena, il sostituto commissario Giuseppe Rappa. Il quale smentisce l’ipotesi, avanzata da qualche quotidiano, che dietro il gesto ci fosse una sorte di rito di iniziazione per entrare a far parte di una gang di giovani. Ieri tutti i ragazzi, di età compresa tra i 13 e i 16 anni, sono stati convocati al comando della polizia stradale per essere sentiti, insieme ai genitori. Rischiano una serie di denunce per procurato allarme, attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamento. «Non c’è stata nessuna lamentela da parte dei genitori, a parte un solo caso - precisa il comandante, smentendo anche in questo caso le indiscrezioni delle prime ore - ma era solo per il timore che il figlio fosse portato in caserma. Cosa che non abbiamo fatto. Oggi offriremo loro anche il caffè». Teatro della bravata, un tratto urbano della A7 dove la carreggiata con due corsie corre tra le case . I ragazzi hanno giocato col fuoco per diversi minuti fino all’intervento della polizia stradale, chiamata da alcuni residenti e da automobilisti che se li sono trovati a pochi metri dal cofano. Il gruppo è fuggito, ma dopo una breve ricerca è stato trovato dai poliziotti.

Dapprima i ragazzi hanno negato, poi uno di loro ha detto che era sceso sull’autostrada per prendere il pallone che era rotolato oltre la recinzione. Alla fine hanno confessato spiegando che volevano fare un video e poi metterlo sul web.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica