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Le due «K» sedute una di fronte all’altra per duecento ore

La sfida tra Garri Kimovic Kasparov e Anatolij Evgen’evic Karpov per il Campionato del mondo iniziata nel settembre del 1984 a Mosca e durata cinque mesi, costituisce una pagina epica del gioco degli scacchi. Il titolo di campione era detenuto in quel momento da Karpov. Erano necessarie sei vittorie per conquistare la sfida: i due maestri giocarono 48 partite senza che nessuno però si aggiudicasse l’incontro. Karpov vinse in rapida successione quattro partite nelle prime nove; seguirono ben diciassette patte, dopodiché Karpov vinse ancora, segnando un 5-0 a proprio favore. A questo punto, a una sola partita dal titolo, Karpov entrò in crisi. Kasparov, riavutosi dallo shock delle cinque sconfitte iniziali, considerò di non avere più nulla da perdere e, paradossalmente, iniziò a giocare meglio esprimendo appieno il suo gioco fantasioso ed aggressivo. Mentre Karpov non riusciva a vincere quell’unica partita che gli sarebbe servita per riconfermarsi campione, Kasparov vinse la 32ª partita e, dopo una estenuante serie di 14 patte, anche la 47ª e la 48ª. Si giunse così a un risultato di 5 a 3 per Karpov. Ma il 25 febbraio 1985, dopo cinque mesi di gioco, Florencio Campomanes, presidente della Federazione internazionale degli scacchi, annullò l’incontro per l’eccessiva durata: la decisione scontentò sia Karpov che non ebbe la possibilità di vincere la partita che gli mancava, sia Kasparov che vide sfumare la possibilità di rimonta.

In tutto giocarono oltre 200 ore e mossero 1652 volte.

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