Due miliardi per le «torri» tlc di Wind e 3 Italia

da Milano

È partita ieri ufficialmente l’offerta congiunta di Wind e 3 Italia (gruppo H3g) per la vendita delle 18mila torri (9.500 di proprietà di Wind, 8000 di 3 Italia, 500 affittate ad altri operatori) di comunicazione con tecnologie Gsm, Umts e Dvbh. Fonti vicine all’operazione, hanno spiegato che le parti costituiranno una società «ad hoc» dal nome Eiffel, nella quale verranno conferiti gli asset oggetto della cessione. Dall’operazione è atteso un incasso superiore ai 2 miliardi di euro che verrà diviso praticamente al 50%. Il progetto, che ha «una valenza industriale», prevedrebbe la cessione del 50,1% di Eiffel ai migliori offerenti. L’offerta terminerà i primi di novembre, ovvero tra circa tre settimane e consiste nell’individuare una short-list di pretendenti tra i quali effettuare un’asta selettiva. Advisor dell’operazione sono Intesa SanPaolo e Morgan Stanley. Tra i pretendenti secondo le ultime indiscrezioni ci sarebbero Dmt, il fondo australiano Macquarie, Texas Pacific Group, ma anche nomi della finanza italiana come Vito Gamberale tramite F2I, Sintonia dei Benetton e Clessidra di Claudio Sposito.

Le torri sono i luoghi dove si trovano gli apparati radio per la realizzazione delle reti di telecomunicazioni mobili. Questi siti potrebbero ora essere affittate anche alle società che si faranno rilasciare una licenza Wimax, le nuove reti a banda larga mobile.

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