Due o tre cose da dire a proposito di aborto E degli appunti di Facci

Caro direttore,
come presidente di Federvita Liguria e come militante pro life sento la necessità di rispondere all'«appunto» di Filippo Facci. Secondo Filippo Facci la moratoria di Buttiglione alle Nazioni Unite sull’aborto obbligato è un paradosso. Per Facci, pertanto, è un paradosso rivolgersi alle 192 Nazioni dell’Onu per un problema che riguarda solo Cina, India e qualche altro scampolo di Terzo mondo. Ci spiace, Facci. Non è cosi. Il paradosso di Buttiglione diventa ragionevole se accostato alla sparizione, per aborto selettivo, di decine di milioni di bambine dalle statistiche demografiche cinesi, indiane e di altri paesi africani. Roba da meritare un’esplicita e inequivocabile condanna. Facci poi esprime piena soddisfazione, a nome di tutti gli italiani, per una legge che sta facendo calare gli aborti. Sì, è vero, gli aborti si sono dimezzati in 30 anni di legislazione. Ciò non toglie, però, alla nostra onestà intellettuale che le interruzioni volontarie di gravidanza sono diminuite più per il buon senso della donna e la diffusione della contraccezione (come ammette lo stesso Facci) che per la legge in se stessa. Tanto infatti c’è ancora da fare, proprio a qualche metro di distanza da casa Facci, dove ogni giorno ci sono donne, «incazzate nere», che non fanno parte dei circoli delle femministe radical chic, che non mettono l’utero a simbolo della loro libertà, che non gridano al diritto di scelta. Sono quelle donne, in coda nella sala di attesa del consultorio Asl o di un sottoscala dell’ospedale, che aspettano, con il numerino, come dal macellaio, il loro turno per poter interrompere la gravidanza. Sono quelle donne che non hanno ricevuto alcun aiuto dallo Stato, se non il semplice certificato di aborto. Allora, se consideriamo che lo scorso anno più di 135.000 bambini in Italia non sono nati, lasciando da parte le statistiche degli aborti «silenziosi», viene la pelle d’oca a leggere, come riporta Facci, la «piena soddisfazione» degli italiani per la legge sull’aborto. Per essere realisti nel ragionamento basterebbe farsi un giro, magari a braccetto proprio con Facci, tra le gestanti che attendono il loro turno, come dal macellaio.

Qual è la nostra posizione sull’aborto i lettori lo sanno. Ci siamo espressi sull’argomento in modo inequivocabile. E perciò, caro Eraldo, ribadisco che sono d’accordo con te: fino a quando ci sarà un bimbo ucciso nel ventre della mamma noi non potremo in nessun modo essere «soddisfatti». L’aborto non può lasciare mai nessuno davvero «soddisfatto». Quel che invece ci lascia soddisfatti (e questo non è un paradosso) è il ritorno di Facci. Filippo si è assentato, per ragioni personali, qualche settimana e ne sentivamo la mancanza. Il suo «appunto», come sapete, è da sempre uno spazio libero, individuale, spesso distonico rispetto al resto del Giornale. Facci ha il dono di non scrivere mai cose banali. E perciò, come potete notare anche dal botta e risposta con Iorio in questa pagina, fa sempre discutere. Come fanno discutere, spesso, altri commentatori del nostro quotidiano con i loro interventi che sorprendono, spiazzano, aprono il dibattito, magari indispettiscono. Comunque, fanno pensare.

Questa è una grande ricchezza di questo quotidiano, che conserviamo gelosamente, alla faccia di chi, magari sdraiato sulle comode amache del pensiero unico politicamente corretto, descrive il Giornale come un monolite. Forse solo perché non l’ha mai letto davvero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica