"Due popoli, due Stati". Renzi e Calenda al Parenti

Saranno in presidio davanti al teatro il direttore del museo della Brigata ebraica Davide Romano e Alessandro Litta Modignani dell'associazione Pro Israele

"Due popoli, due Stati". Renzi e Calenda al Parenti
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La crisi in Medio Oriente divide il centrosinistra nazionale e milanese, con gli amici di Israele in aperto dissenso.

Oggi alle 18 al teatro Franco Parenti si terrà la manifestazione «Due popoli, due Stati, un destino», promossa da Azione, Italia Viva e +Europa. L'iniziativa arriva in un momento di forti tensioni tra le opposizioni: dopo il rifiuto dei promotori del corteo romano di domani Pd, M5S e Avs di includere nella piattaforma una condanna esplicita dell'antisemitismo, il disarmo di Hamas e la richiesta di liberazione degli ostaggi, i partiti centristi hanno organizzato a Milano un appuntamento autonomo. «Una grande iniziativa contro tutti gli estremismi» la definisce il leader di Azione, Carlo Calenda. «Quelli che stanno distruggendo il Medio Oriente, quelli di Netanyahu che a Gaza sta facendo cose inenarrabili, ma anche quelli di Hamas che vuole tenere in ostaggio i palestinesi. Oggi più che mai è necessario arrivare a due popoli e due Stati». Ma la richiesta di Calenda in Parlamento di sanzionare Israele ha colpito molti, in particolare i simpatizzanti di Israele.

Domani a Roma si terrà, appunto la manifestazione lanciata da Pd, M5S, Avs per chiedere sanzioni contro Israele, il cessate il fuoco immediato in Palestina, la liberazione degli ostaggi, la sospensione di compravendita di armi con Israele e il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Tornando a questa sera, difende la scelta di ospitare la manifestazione la direttrice del Teatro Parenti Andrée Ruth Shammah: «Il Parenti è un luogo di cultura, dove si viene per ragionare. Anche su cose che non condivido» afferma. «Quando mi hanno detto che alla manifestazione del 7 giugno non è stato accettato un riferimento alla lotta contro l'antisemitismo, mi sono chiesta: com'è possibile? Se si ha paura di nominare l'antisemitismo, allora lo si legittima. Ed è quello che sta accadendo oggi in Italia». Come si dice a Milano Piutost che niente, l'è mei piutost.

In un clima di confronto, quindi, porteranno la loro testimonianza l'ex ostaggio Aviva Siegel, rapita dal Kibbutz Kfar Aza il 7 ottobre, rilasciata nel novembre 2023, e il dissidente palestinese Hamza Howidy, attivista per i diritti umani, parte del movimento «Bidna Naish» che chiede il disarmo di Hamas e la liberazione degli ostaggi. «Sono felice della opportunità che abbiamo dato, insieme ad Azione e tanti amici, costruendo uno spazio di dialogo» dichiara il leader di Iv Matteo Renzi.

Saranno in presidio davanti al teatro il direttore del museo della Brigata ebraica Davide Romano e Alessandro Litta Modignani dell'associazione Pro Israele: «La manifestazione di questa sera e quella di domani sono entrambe sbagliate, perché non tengono conto di una realtà che è davanti agli occhi di tutti: Israele ha accettato la tregua, Hamas no. Se dunque giudichiamo inaccettabile la manifestazione a Roma, in quanto priva dei minimi requisiti di condanna dell'odio contro Israele e gli ebrei, siamo al contempo critici nei confronti della manifestazione del Parenti - prosegue Romano - Non sono assolutamente accettabili le equivalenze tra il premier israeliano e Hamas, che troppo spesso vengono ripetute, soprattutto da Calenda». Più morbida la posizione della Comunità ebraica con Walker Megnagi: «Molti esponenti della Comunità saranno in sala, io no. Ma invito tutti i partecipanti a passare in Comunità prima.

L'unica cosa che chiedo ai promotori è di far sventolare le bandiere dell'Italia e non quelle della Palestina e di Israele».

È arrivato, invece, a 3mila firme l'appello de «Il Riformista dalla parte di Israele» per «dire no alla trappola tesa dalla falsa alternativa delle due manifestazioni».

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