Cronaca locale

Due scapoli e la donna del cuore

Sul palco Nini Salerno e Franco Oppini con la biondissima Barbara Terrinoni

Valentina Fontana

Mario Maramotti e Gennaro D'Avanzo hanno mantenuto la promessa. Avevano preannunciato una stagione di grandi attori e divertimento intelligente e, puntuali, i patron del San Babila aprono questa sera lo storico palco milanese con Due scapoli e una bionda.
Subito escono i grandi nomi. Un autore come Neil Simon, un regista come Alessandro Benvenuti, due scapoli come Nini Salerno e Franco Oppini, una bionda come Barbara Terrinoni.
Insomma, già da qui si intuisce come la comicità intelligente, quella di cui parla Maramotti, cammini al passo dell'attore, sia parola e ritmo di un testo, perfetto equilibrio fra realtà e divertimento.
«La commedia è il genere più difficile - dice Nini Salerno - proprio per quella sua commistione fra realtà e divertimento». «Quello che frega il genere comico - continua il regista Benvenuti - è la misura. Bisogna stare molto attenti a non lasciarsi andare, a mantenere una linea di controllo, a non strafare nel tentativo di far ridere di più il pubblico. I veri attori di razza, i grandi comici non corrono questo rischio».
Così i due gatti di razza, gli amici Oppini e Salerno, si lasciano condurre dal vulcanico Simon e dalla regia dell'amico Benvenuti, diventano gli amici Andy e Norman, i due scapoloni navigati che creano un non troppo classico triangolo con Sophie.
«Ridotta all'osso - spiega Benvenuti -, la storia parla di due scrittori progressisti che entrano in contatto con una ragazza che ragiona come un conservatore ma ha la dolcezza di un delfino. E la sua dolcezza nasce proprio da questo contrasto: è un'americana caratterialmente tosta, ma non è la classica vincente dei film americani. E la sua disponibilità umana, da un lato, mixata a questa sua fragilità, nascosta da roboanti parole intrise di nazionalismo, fanno di lei un tipo che ammalia prima l'estroverso Norman e poi l'introverso Andy. Si tratta di un triangolo con angoli sempre smussati, dove l'amicizia virile fra i due non viene mai messa in discussione, è una storia soft con continue trovate comiche». »Ma anche una storia che fa riflettere su diversi temi sempre attuali - precisa la Terrinoni - per questo è una commedia che sempre funziona».
E per questo Benvenuti rifà la regia di questo spettacolo a quasi vent'anni di distanza, «per ritrovarsi ancora una volta in questo clima di elegante umorismo - dice il regista -, per provare a vedere, dopo tutti questi anni, se la gente è ancora capace di apprezzare uno stile che ha fatto la fortuna del genere brillante di qualità fino all'altro ieri.

In questo senso Due scapoli e una bionda è uno specchio messo dentro una bella cornice nel quale il pubblico si guarderà, spero trovandosi nella sua forma migliore».

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