Cronache

Due settimane per pensare al Cargo

L'appello fatto da Laura Sicignano in occasione della presentazione del suo ultimo spettacolo in programma sul trenino di Casella ha fatto centro, per lo meno, è riuscito a richiamare l'attenzione delle istituzioni locali. Cinque i rappresentanti di Comune, Regione, Provincia e Municipio Ponente presenti alla conferenza pubblica di ieri pomeriggio nella sede del Cargo, in piazza Odicini a Voltri, tutti partecipi nel cercare di trovare una soluzione alla situazione drammatica del Teatro che il 30 giugno rischia seriamente di chiudere. «Il Cargo è una realtà culturale rilevante che non può scomparire» su questo nessuno in disaccordo, ma come fare perché questo non accada? «Siamo stati abituati a galleggiare a pelo d'acqua - dice la Sicignano in apertura di conferenza - ma un imprevisto ci ha fatto affondare. Siamo sommersi dai debiti, i fornitori premono e le banche non ci fanno più credito». Il primo a prendere il microfono è stato l'Assessore Ranieri che ha fatto presente che il caso Cargo non è il solo. «Il problema è generale, tanti sono i progetti di cultura che ci vengono presentati, ma si sa, le risorse Comunali e Regionali si sono drasticamente ridotte». L'assessore però fa intravedere uno spiraglio dichiarando che se si costruisce un'azione congiunta tra Comune, Regione e Provincia il teatro ce la può fare a non chiudere i battenti. Altra iniziativa redditizia è senz'altro il coinvolgimento da parte delle istituzioni nel trovare sponsor privati. Il Presidente della Regione Burlando ha aggiunto: «Siamo tirati da tutte le parti, ma il caso Cargo è un'opportunità per cercare di fare anche una po'di selezione nella scelta delle attività culturali da sostenere. In due settimane dobbiamo capire se riusciamo a fare qualcosa, tenendo conto che non possiamo rivolgere le nostre attenzioni solamente alla realtà del Cargo». Invitato quindi l'organico del teatro a presenziare in Giunta la prossima settimana quando si farà un punto della situazione.

Tutti ottimisti insomma perché il Cargo mantenga la sua posizione di polo culturale del Ponente conquistata negli anni.

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