La partita Edison resta «complessa e variegata», parola di Giuliano Zuccoli. Lo ha detto al termine di una giornata contrassegnata da una girandola di incontri per il riassetto del gruppo energetico: si sono riuniti infatti i due consigli di A2A e lassemblea di Delmi, la scatola che raccoglie i soci italiani di Edison. «Andiamo avanti - ha spiegato il presidente della multiutility - avendo espresso in termini chiari le varie ipotesi, poi martedì ci sarà una delibera. Sono posizioni variegate, così complesse che non si esclude si possano fare delle messe a punto, delle tarature, su due opzioni che si assomigliano. Non è bianco o nero». Il termine per trovare un accordo sul riassetto azionario di Edison è stato prorogato fino a fine ottobre: il 27 settembre si riunirà il consiglio di gestione di A2A seguito il giorno successivo dal consiglio di sorveglianza, prima dellincontro tra il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, e il presidente di Edf, Henri Proglio. Il cdg ha trovato una linea comune sui piani per il riassetto di Foro Buonaparte, ha detto il consigliere Giuseppe Sala: la decisione finale è vicina.
Alla base di tutti i ragionamenti restano comunque due punti chiave, come ha confermato Zuccoli: «Lipotesi di marzo ruota attorno allarroccamento sullidroelettrico, con il termoelettrico a Edf. Dallaltro lato cè lopzione della cordata italiana per Edipower».
Laccordo di marzo prevedeva innanzitutto il passaggio di Edison ai francesi e lo «spacchettamento» della controllata Edipower, con una suddivisione delle centrali tra le parti coinvolte. Su questa base «cè poi lipotesi che Edipower sia splittata o che rimanga intonsa come grande operatore italiano», ha precisato Zuccoli. Mentre sulleventualità che A2A possa pensare di rilevare da sola - facendo quindi a meno delleventuale cordata italiana - il 50% di Edipower oggi in mano a Edison, Zuccoli, pur sottolineando che la sola A2A «non può essere definita una cordata», ha fatto notare che la multiutility «non deve essere vista solo dal punto di vista della posizione finanziaria netta», ma anche «come patrimonio» perchè ha «risorse mascherate a bilancio» come la quota in Edison tramite Delmi e Transalpina di Energia.
«Il problema vero - ha concluso Zuccoli - è che siamo una compagine variegata e difficile». Edipower, che possiede sei centrali termoelettriche e tre nuclei idroelettrici, fa per il 50% capo ad Edison; A2a e la svizzera Alpiq ne possiedono il 20% ciascuna e Iren il restante 10%.
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