In due sul motorino, via libera dal governo

La nuova norma varrà solo per i maggiorenni. In arrivo anche nuove targhe e l’obbligo di denunciare la vendita in un apposito archivio. I costruttori: ci impegniamo a contenere i costi

Valerio Boni

da Milano

Quella che fino a oggi è stata una delle infrazioni più diffuse sulle nostre strade - la guida con un passeggero in sella a un ciclomotore -, potrebbe presto diventare un’operazione del tutto legale. Almeno per i maggiorenni, mentre per chi ha meno di 18 anni la circolazione in due rimarrà sempre vietata. Il condizionale in questi casi è sempre d’obbligo, poiché non si tratta di una legge definitiva e qualche sorpresa può essere sempre in agguato. L’approvazione del decreto attuativo da parte del Consiglio dei Ministri è comunque il primo passo verso lo sblocco della fase terminale di modifica al Codice della Strada, che era stata precedentemente accantonata. Già dal 2004, infatti, era stata annunciata la possibilità di viaggiare in due sui veicoli con cilindrata fino a 50 cc e con velocità di non oltre 45 chilometri orari, ma l’iter si era arenato prima del necessario decreto di attuazione.
Questa modifica sarà ora la naturale conseguenza di un ulteriore aggiornamento alle leggi che regolano la circolazione sulle nostre strade. Sarà infatti preceduta da una nuova procedura di targatura, che ha lo scopo di rendere immediatamente identificabile il proprietario del ciclomotore, pur mantenendo costi inferiori e procedure semplificate rispetto alle immatricolazioni dei modelli di cilindrata superiore. La realizzazione della nuova targa e l’istituzione dell’anagrafe dei ciclomotori erano in calendario il primo luglio 2004, contestualmente all’obbligo del patentino per i minorenni. Ma in quella data decollò solo quest’ultimo.
Per il futuro è in arrivo una nuova targa, di dimensioni maggiori rispetto a quella attuale, che sarà collegata a un solo veicolo e non più personale. I primi a seguire le nuove procedure saranno i veicoli di nuova produzione, mentre per quelli già in circolazione sarà organizzato l’aggiornamento seguendo un calendario ancora da stilare. Cambierà anche il modo di vendere il ciclomotore, che a oggi non richiede alcuna formalità. Sarà infatti necessario comunicare all’archivio, attraverso un’agenzia di pratiche automobilistiche, le generalità dell’acquirente e il numero di telaio del veicolo passato di proprietà.
Il timore è che la maggiore burocrazia richiesta possa far lievitare i costi di immatricolazione e passaggio di proprietà, ma a questo proposito arrivano segnali positivi da parte dell’Ancma, l’associazione dei costruttori. Oltre a riconoscere al Governo il merito di avere sbloccato il provvedimento in un momento non facile, il presidente Guidalberto Guidi è ottimista sul fronte dei costi. «Ci siamo già attivati per fare in modo che gli importi necessari per una scrittura non superino i 40 euro e allo stesso tempo stiamo facendo pressioni sull’Ania per evitare un incremento dei premi assicurativi determinati dal trasporto del passeggero. Anche perché la targatura rappresenterà un forte freno al fenomeno delle truffe e dei furti, che incidono in misura determinante sulle tariffe per le piccole due ruote a motore».

Ora che la bozza è stata approvata dal Consiglio dei Ministri, dovrà passare all’esame del Consiglio di Stato e successivamente essere varata nella forma definitiva dallo stesso Consiglio dei Ministri. Le previsioni più realistiche stimano un periodo di un paio di mesi per l’entrata in vigore delle nuove norme.

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