«Il duello con la Lega porta voti a Letizia»

Lo slogan dei leghisti è «aiutiamoli a casa loro». Con altri termini, Magdi Cristiano Allam che con la lista «Io amo Milano» appoggia il sindaco Letizia Moratti per il bis a Palazzo Marino, sostiene che proprio dal capoluogo lombardo («la città più ricca e quindi la più soggetta all’arrivo di immigrati») deve partire un piano per favorire dall’altra sponda del Mediterraneo la trasformazione di giovani disoccupati in piccoli e medi imprenditori. Più degli accordi economici con i governi, tradotto, lo Stato a partire dalla Lombardia dovrebbe assegnare fondi alle associazioni imprenditoriali del territorio per far nascere una rete di microimprese nei Paesi d’origine degli extracomunitari, a partire dalla Libia, Egitto, Siria. Una ricetta per frenare le ondate di immigrati nel Paese. E con chi arriva, la regola è integrazione nelle regole. Magdi Allam, che ha presentato ieri i 48 esponenti della lista, è categorico: «Gli stranieri che decidono di vivere a Milano devono conoscere adeguatamente l’italiano, la nostra cultura, le leggi e partecipare attivamente alla vita cittadina anche con attività di volontariato». Idee chiare, che vuole difendere con un ruolo attivo nella prossima giunta: «Rivendico la creazione di un assessorato all’Integrazione». La Lega sarà pronta ad alzare la voce? «Saranno i risultati del voto a definire i rapporti di forza». Tra gli obiettivi di «Io amo Milano» c’è anche l’istituzione del Garante per i minori e la conversione degli edifici pubblici dalla classe energetica attuale a una più bassa per tagliare gli sprechi e favorire l’ambiente. Non ci osno nomi eccellenti in lista ma giovani imprenditori, liberi professionisti, studenti, pensionati, madri di famiglia.

Da Giuseppe Gismondi in prima linea sui recenti temi di viale Padova e del parco Trotter a Guido Rossi che si occupa di solidarietà internazionale in campo sanitario all’egiziano Gaphios Garas, uno dei 20mila esponenti della comunità cristiano copta in città.

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