Duello tv, Prodi cerca il cavillo per legare le mani al premier

Trattativa sul primo faccia a faccia previsto per lunedì prossimo. Bruno Vespa, favorito per la conduzione, cerca di mediare

Francesca Angeli

da Roma

Telecamere fisse. Nessun primo piano ad effetto. No agli stacchi di campo per riprendere l’espressione dell’avversario mentre l’altro parla. Per confrontarsi con Silvio Berlusconi davanti a milioni di spettatori Romano Prodi invoca le ferree regole del duello televisivo all’americana, pattuite per il faccia a faccia tra Bush e Kerry. Il Professore sa di non avere il carisma del capo del governo e dunque vuole ingabbiare la disinvoltura mediatica del premier in un percorso rigido che non lasci spazio alla sua capacità di improvvisazione e prontezza di battuta. La rinuncia di Berlusconi alla conferenza stampa finale ha riaperto le trattative. Entrambi i leader hanno delegato i loro portavoce, Paolo Bonaiuti e Silvio Sircana, a definire le regole del confronto. Il premier ribadisce che l’aver cancellato la conferenza finale pur di incontrare Prodi «non è un segno di debolezza» ma il frutto inevitabile di «un’estorsione» da parte del suo avversario.
Dunque il confronto appare a questo punto molto probabile anche se non scontato perchè restano da definire tutti i particolari, alcuni dei quali fondamentali. Per il premier il faccia a faccia potrebbe tenersi come previsto il prossimo lunedì 13 marzo. «Ho dato mandato a Bonaiuti per la definizione delle regole, ci si vede lunedì sera», dice Berlusconi.
Anche Prodi ha detto a Sircana di chiamare il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, per dare la sua disponibilità al confronto. Ma per il Professore non c’è nulla di scontato: la scaletta dell’incontro è ancora tutta da scrivere. Le regole fissate dalla Vigilanza per il leader dell’Unione non bastano e vanno ampiamente integrate. «Ora ci si può sedere intorno a un tavolo e stabilire data, regole e luogo del confronto», chiarisce Prodi che evidentemente non prende neppure in considerazione quanto stabilito fino ad ora dalla Rai con l’approvazione della Commissione di Vigilanza.
Oggi Sircana e Bonaiuti dovrebbero incontrarsi per aprire le trattative che a questo punto non appaiono facili. Le norme fissate dalla Vigilanza prevedono due faccia a faccia tra Berlusconi e Prodi della durata di un’ora e un quarto da trasmettere in prima serata su Raiuno. Niente spot pubblicitari a interrompere il confronto. Il conduttore della trasmissione deve essere un giornalista Rai considerato «neutro» e in studio devono esserci altri due giornalisti scelti fra due rose di tre proposte dagli stessi leader. Il fatto che debbano essere i leader ad indicare i giornalisti che li intervisteranno ha suscitato già parecchie polemiche. La Federazione della Stampa ritiene questo meccanismo «incompatibile con l’autonomia dell’informazione».
Al direttore generale della Rai, Alfredo Meocci, il compito di nominare il conduttore e il programma-contenitore. Le date erano già state fissate per il 13 marzo e il 3 aprile. La linea della Rai è quella di lasciare ampio spazio alle richieste dei due leader. Il conduttore verrà sì indicato dal dg ma poi saranno Berlusconi e Prodi a dare il via libera. Rispetto all’impianto della trasmissione restano molte questioni in sospeso. C’è un limite di tempo per le domande da fare ai leader (30 secondi) ma non per le loro risposte. Va assicurata però la parità di tempi. Non è stato chiarito se le domande dirette ai leader dovranno essere le stesse. Nulla è specificato sulla scenografia e lo studio: in piedi o seduti, col pubblico o senza?
Il candidato in pole position per la conduzione, Bruno Vespa, in queste ore starebbe avanzando proposte ai due portavoce in modo da sciogliere almeno i nodi tecnici. E il consigliere d’amministrazione, Giuliano Urbani, caldeggia la sua candidatura. «Chi meglio di Vespa?», osserva Urbani.

Sembra però che si stiano rialzando anche le quotazioni di Angela Buttiglione ben vista anche nel centrosinistra. Intanto questa sera il premier si confronta con Oliviero Diliberto a Matrix. Il leader del Pdci si sta allenando da giorni. Il suo obbiettivo, dice, è «convincere Berlusconi che i comunisti non mangiano i bambini».

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