Il centrodestra deve temere solo lastensione, mentre i voti del Pd sono in «libera uscita» verso destra e sinistra. I movimenti elettorali milanesi ora sono certificati da uno studio dellistituto Cattaneo di Bologna sui risultati delle Europee. Secondo lanalisi sul voto del 6 e 7 giugno il centrodestra non ha sfondato solo per lalto tasso di astensione. Tanto che il «non voto» rappresenta una specie di terzo blocco politico, al di là di destra e sinistra. A Milano si calcola che l8-9 per cento di quanti avevano votato Pdl alle Politiche non sia tornato alle urne. Dato da moltiplicare se applicato al secondo turno delle Provinciali.
I voti del Pd invece sono letteralmente in fuga, e ora si sa anche la destinazione: sinistra radicale, Di Pietro, Udc, Lega, ma anche Pdl. Il «Cattaneo» ha calcolato che a Milano i democratici abbiano un flusso in uscita verso lItalia dei Valori dell1,2 per cento, verso la sinistra radicale del 2,1 per cento, verso i radicali del 2,1. Un flusso importante va verso lastensione, il 6,6 per cento, ma un mucchio di voti si è spostato anche verso il Pdl: lo 0,8 per cento, come dire circa 2.000 voti solo a Milano sui 260mila delle Politiche 2008.
Secondo gli uomini del Pdl lanalisi è presto fatta anche sulle Provinciali: è lastensione che ha inciso su un voto milanese forse un po inferiore alle aspettative, dunque niente da temere per le Comunali: «Questi risultati - rileva lassessore comunale Andrea Mascaretti - suggeriscono una riflessione sul senso del doppio turno, almeno dove al primo turno ci sia uno scarto ampio di voti fra i primi candidati».
Un astensionismo che è stato anche indotto, anche secondo i vertici locali del Popolo della Libertà: «Abbiamo assistito - riflette Stefano Maullu, assessore regionale e membro della direzione del Pdl - a una campagna di ingiurie, insulti, dileggio. Quel che la sinistra non ha capito è che questi toni, questi argomenti, hanno danneggiato tutta la politica, e non solo il loro bersaglio, che era il centrodestra».
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