Dopo sei anni di lavori costati 20 milioni di euro tra materiali, personale e servizi aggiuntivi il restauro della facciata del Duomo è ufficialmente concluso. Per festeggiare la fine del restyling, la Veneranda Fabbrica annuncia due eventi e non nasconde «più di una preoccupazione» sulla disponibilità dei fondi necessari per avviare i prossimi lavori. Questa mattina ci sarà la benedizione della facciata, al termine del pontificale dellEpifania che larcivescovo Dionigi Tettamanzi celebrerà alle ore 11 nella cattedrale. La sera del 15 gennaio invece un concerto della Cappella musicale del Duomo, con lOrchestra Cantelli con lesecuzione della Missa in tempore bell (Paukenmesse) per coro e orchestra di Franz Joseph Haydn.
Il restauro ha riguardato una superficie di 3.500 metri quadri e coinvolto 70 dipendenti tra cavatori, marmisti e operai specializzati impegnati per 180mila ore di lavoro nel cantiere di facciata e per altre 150mila nei laboratori e nella cava di Candoglia dove sono stati estratti 270 metri cubi di marmo. Gli elementi strutturali e decorativi sostituiti sono stati 2.500 tra cui 192 statue e 47 bassorilievi. Un lavoro imponente autofinanziato al 90% tramite reddito da patrimonio, ricavi da attività commerciale e contributo decennale dello Stato, in scadenza il 31 dicembre scorso e non rinnovato per i prossimi anni. Il contributo totale delle iniziative di sponsorizzazione sulla facciata è stato pari a circa il 10%, le donazioni dei privati cittadini hanno invece coperto lo 0,005% dei costi. Il Comune, che contribuiva stabilmente dal 1935, ha sospeso il finanziamento nel 2002. Proseguono intanto i lavori di rifacimento e consolidamento di guglie, falconature e archi rampanti sulle Terrazze, iniziati nel 1999, allinterno della cattedrale è in corso il restauro della pavimentazione e in programma per il triennio 2009-2011, ulteriori interventi di restauro esterni e interni, nonché lavvio del cantiere del nuovo Museo del Duomo.
I prossimi restauri, fa notare Benigno Moerlin Visconti Castiglione, direttore della Veneranda Fabbrica, «richiedono notevoli risorse, non solo umane e professionali ma anche finanziarie, e in questultimo senso le nota situazione dei trasferimenti pubblici a favore della Fabbrica non può che suscitare più di una preoccupazione. In ogni caso, come fa da sempre la Fabbrica continua a profondere nella sua missione ogni risorsa di cui dispone».
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