Alla Conferenza dellOnu sul razzismo è stato approvato per acclamazione il documento finale che non presenta modifiche rispetto al testo concordato dai negoziatori venerdì scorso. Le polemiche innescate dal discorso del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, hanno indotto i delegati ad anticipare lapprovazione del documento inizialmente prevista per venerdì. I lavori proseguiranno comunque per fare il punto sullattuazione del programma che fu approvato nel 2001 a Durban, in Sudafrica, in occasione della prima Conferenza. Tra i rappresentanti di 23 Paesi Ue che laltro ieri avevano lasciato la sala in segno di protesta, 22 sono tornati al loro posto. Unica eccezione la Repubblica Ceca, presidente di turno dellUnione, che si è unita al boicottaggio già deciso da Israele, Stati Uniti, Canada, Australia, Italia, Olanda, Germania, Polonia e Nuova Zelanda (ieri lincaricato daffari di Praga a Teheran è stato subito convocato dal ministero degli Esteri iraniano). Presente anche la Santa Sede, che in una nota ha deplorato «lutilizzazione del forum dellOnu sul razzismo per assumere posizioni politiche, estremiste e offensive, contro qualsiasi Stato». Un tale atteggiamento, spiega la nota, «non contribuisce al dialogo e provoca una conflittualità inaccettabile».
Positivo il giudizio di monsignor Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede allOnu di Ginevra e capo delegazione vaticano al vertice: «Il documento non è perfetto, però rispetta i punti sostanziali dei diritti umani, apre la strada a continuare a negoziare in futuro su alcuni temi che, per la prima volta, sono stati accettati universalmente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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