Se lavessero fatto fra i consiglieri regionali liguri invece che fra i parlamentari, il test su chi si droga e chi no, le Iene certo non avrebbero dovuto subire la censura del programma. A sentir loro, almeno, i consiglieri regionali di destra e di sinistra che ieri hanno condannato in modo stranamente bipartisan la soppressione della puntata incriminata allurlo di: «Nessun problema a sottoporci allantidoping».
Ma poiché è facile parlare quando poi il tampone del trio Medusa sulle fronti dei politici liguri non sè abbattuto, ieri è stato Gianni Plinio il capogruppo di An a lanciare la provocazione, invitando tutti i colleghi a sottoporsi volontariamente al test, in segno di solidarietà con le Iene oscurate dal Garante della Privacy e a dimostrazione che i politici non devono godere di trattamenti privilegiati: «Spero che i colleghi condividano il senso del mio appello e che unadesione possa venire anche dai consiglieri provinciali e comunali. La censura alle Iene alimenta a dismisura, anche in Liguria, la cultura del sospetto e, pertanto, occorre dare allopinione pubblica segnali concreti e convincenti». Ha pensato anche ai dettagli, Plinio. Dice che il test potrà essere effettuato dal personale di una Asl, e che spetterà al presidente dellAssemblea Mino Ronzitti valutare ladozione di eventuali provvedimenti nei confronti di coloro «che risultassero tossicodipendenti». «Una cosa è certa - avverte Plinio - i cittadini dovrebbero sapere se i loro rappresentanti fanno uso di sostanze stupefacenti e se siano ricattabili per via del legame tra loro e i pusher di fiducia». È stato allora che in molti hanno iniziato a liquidare la questione come «la solita iniziativa demagogica», per dirla con Marco Nesci di Rifondazione comunista, che pure giura: «Sono per la liberalizzazione delle droghe, ma non fumo nemmeno sigarette», ci sono i testimoni. Dal centrodestra, il primo «sono pronto a dare lesempio» è arrivato da Matteo Rosso di Forza Italia, che nel giudicare «veramente scandalosa» la censura subita dalle Iene ritiene «un dovere di noi politici ridare fiducia ai cittadini».
Se test devessere che sia, ha fatto invece sapere Cristina Morelli.
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