Attrici da Oscar, assi del pallone di oggi e di ieri, premi Nobel e capi di Stato. Un vero parterre de roi quello annunciato oggi all’International Convention Centre di Città del Capo per lo show di 90 minuti (diretta dalle 17 su Sky 201 e 205 e dalle 18 su Raidue), taglio del nastro al primo Mondiale africano, che sarà disputato in pieno inverno («clima ideale per i calciatori», sottolinea Lippi).
L’Italia, sbarcata ieri con la sua delegazione capitanata dal presidente della Figc Abete e dal nostro ct (presente con altri 27, non ci sarà lo squalificato Maradona), arriva al sorteggio dei gironi con i galloni di campione in carica ma con scarsi favori del pronostico (i bookie ci quotano 10 a 1). Stasera conosceremo i primi ostacoli nella difficile scalata al bis, che frutterebbe 20,5 milioni di euro, come deciso ieri dall’esecutivo Fifa. «Vorrei evitare la Serbia», si sbilancia il numero uno federale. «L’importante è essere qui, vedremo come andrà e poi studieremo gli avversari», dice diplomaticamente Lippi. A Lipsia quattro anni fa l’urna ci regalò Ghana, Usa e Repubblica Ceca (stavolta assente), un gruppo che faceva tremare vene e polsi ma che gli azzurri superarono senza grandi patemi. Ovvio che la Francia (già incontrata quattro volte in 12 anni tra Mondiali ed Europei) sia lo spauracchio maggiore. E ritrovare gli Usa, «rivali» anche nella scelta del ritiro (hanno opzionato il quartier generale degli azzurri alla Confederations Cup), non ci farebbe piacere.
Ecco che il raggruppamento ideale, guardando anche la classifica Fifa e la composizione delle fasce, sarebbe quello con Algeria, Nuova Zelanda e Slovenia. Gli africani, alla terza partecipazione iridata conquistata con lo spareggio «blindato» in Sudan con l’Egitto, furono protagonisti nel Mundial di Pablito dell’82 battendo Germania e Cile ma non evitarono un’eliminazione chiacchierata, nata da una sospetta combine tra i Panzer e l’Austria. C’erano anche gli All Whites 27 anni fa, unica presenza della selezione oceanica, ma la loro avventura fu un calvario: tre sconfitte, 2 gol realizzati, dodici subiti. Infine gli ex jugoslavi, anche loro al secondo appuntamento al G-32 del calcio e senza punti in carniere nel cammino nippocoreano del 2002.
E mentre la polizia sudafricana annuncia Mondiali sicuri («toglieremo l’ossigeno ai criminali») e il principale quotidiano sportivo francese, L’Equipe, invita a introdurre la moviola in campo già dal prossimo appuntamento iridato, c’è l’ultima trovata del presidente Fifa Blatter: «Stiamo studiando una compensazione morale per l’Irlanda, magari un premio o un trofeo». Bisognerebbe assegnarne uno anche a lui...
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