CasertaEra proprio il caso di dare agli extracomunitari un Centro polifunzionale, che si trova in linea d'aria ad appena centocinquanta metri dalla Reggia vanvitelliana di Caserta? Non è una semplice idea maturata al sole ferragostano nelle stanze della Giunta regionale della Campania ma qualcosa di concreto: una delibera, la numero 1563, partorita dall'assessorato alla Assistenza sociale, attività sociali e tempo libero, è stata approvata all'unanimità il 6 agosto scorso, dalla giunta Bassolino. Il progetto prevede la ristrutturazione dell'ex canapificio (di proprietà della Regione) di viale Ellittico, da almeno un decennio «requisito» dal Centro sociale «Csa ex canapificio», trasformatosi con il passare degli anni, anche in un centro dove in modo incontrollato, convergono migliaia di extracomunitari del Casertano. Il costo previsto per questa operazione da realizzare nell'ambito del Pon è di 6 milioni e 735mila euro. I campioni della solidarietà di Palazzo Santa Lucia, hanno dato un nome alla struttura che dovrà sorgere al posto degli ex canapifici: «Centro polifunzionale destinato a servizi sociali e di orientamento, rivolto alla platea di immigrati che hanno già regolarizzato la loro presenza sul territorio».
La decisione della giunta bassoliniana di trasformare l'ex canapificio in un Centro polifunzionale, ha già scatenato una feroce polemica: associazioni territoriali, società civile, esponenti del Pdl, non vogliono che i capannoni di viale Ellittico, finiscano definitivamente nelle mani degli extracomunitari, legalizzando con una delibera, una occupazione abusiva. Non è il partito del no a tutti i costi, a schierarsi contro il Centro. Gli oppositori al polifunzionale, ricordano l'esistenza di un progetto, poi misteriosamente accantonato, che riguardava proprio l'ex canapificio, destinato anni fa, a trasformarsi in un centro di accoglienza per i turisti, nel quadro di un progetto per il rilancio delle attrattive dell'area casertana. La realtà oggi è ben diversa: gli extracomunitari invadono a centinaia, stabilmente, Piazza Carlo III, il marciapiede della Reggia e anche gli interni, con le loro cianfrusaglie falsificate, sotto gli occhi della polizia municipale, che non è mai intervenuta per mettere fine a questa illegalità che avviene alla luce del sole.
Pasquale Costagliola è il promotore dell'associazione «Terra nostra», protagonista da una dozzina di anni di numerose battaglie per la difesa del territorio: «L'ex canapificio è inadeguato per il progetto della Regione. Già subiamo la forte presenza malavitosa di una comunità extracomunitaria straripante, proveniente dalla vicina Castelvolturno. Adesso vogliono portare davanti a Palazzo reale, altre migliaia di africani, che già oggi, nessuno controlla».
Contro la delibera bassoliniana, è sceso in campo, il consigliere regionale del Pdl, Angelo Polverino: «È una operazione clientelare della giunta. Si stanno preparando alle elezioni regionali della prossima primavera. Voglio vedere se il nuovo Soprintendente, darà l'autorizzazione a questo scempio. Chiedo che le forze dell'ordine vadano nell'ex canapificio, per vedere che cosa succede ogni giorno, lontano da occhi indiscreti». Polverino, teme anche che questa sia anche una operazione che guarda al futuro: «La sinistra è a corto di consensi. Il sogno di dare il voto agli extracomunitari è sempre vivo e questa è l'occasione buona per metterne da parte un bel po'».
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